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Lo Spazio è un'odissea tra "capitano Kirk", Paperoni e basi lunari

William Shatner, 90enne, l'eroe di Star Trek, vola in orbita con Bezos. Ma è solo show

Lo Spazio è un'odissea tra "capitano Kirk", Paperoni e basi lunari

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Spazio, ultima frontiera. Eccovi i viaggi dell'astronave Enterprise diretta all'esplorazione di nuovi mondi», avete presente no? Devo dire che mi sono venuti i brividi. Cioè, è passato più di mezzo secolo dalla prima puntata di Star Trek, la serie di fantascienza più famosa di sempre, e gli anni sono passati anche per l'ormai mitico capitano Kirk, ossia William Shatner, che oggi ha novant'anni, e ieri è andato nello spazio sul serio, una figata.

Tutto ciò grazie a Jeff Bezos, l'uomo più ricco del mondo, che se con Amazon vi porta a casa quello che volete, con Blue Origin vi porta per dieci minuti nello spazio, e mandarci il capitano Kirk è un bel colpo di scena. Fa una certa impressione pensare a Shatner che guarderà la Terra dall'alto come fosse davvero sull'Enterprise, farà impressione allo stesso Shatner (non penso se la faccia sotto, alla sua età si è abituati a tutto), forse fa meno impressione la notizia del viaggio in sé (il costo del biglietto è ancora segreto, ma bisogna essere milionari per poterselo permettere), ci siamo abituati un po' a tutto, senza rendercene conto.

Anche perché la scienza va avanti, e la fantascienza ha anticipato spesso i tempi, a volte con troppo ottimismo, ma ci stiamo arrivando. Pensate a 2001 Odissea nello spazio, il capolavoro di Stanley Kubrick realizzato nel 1968 (sì, l'anno prima dello sbarco sulla Luna, e in effetti all'epoca si poteva pensare: se nel 1968 siamo sulla Luna, nel 2001 dove saremo? Purtroppo solo a vedere due aerei che si schiantavano sulle Torri gemelle guidati da terroristi islamici). Vi ricordate Spazio 1999? Beh, siamo nel 2021 e non abbiamo ancora messo delle basi sulla Luna (anzi, dopo le missioni del programma Apollo non ci siamo più tornati, costava troppo), e lì il comandante (della base lunare Alpha) era John Koning, interpretato da Martin Landau, che però è morto nel 2017 e non potrà provare anche lui il brivido di essere nello spazio.

Di sicuro se lo sarebbe aggiudicato non tanto Jeff Bezos ma il suo rivale Elon Musk, il quale punta dritto su Marte ma in realtà anche alla Luna, visto che la Nasa ha scelto la Space X di Musk per il suo programma Artemis, che si propone di costruire basi sulla Luna, proprio come in Spazio 1999, sebbene con la solita retorica femminista, «porteremo la prima donna sulla Luna» (comunque non una cattiva idea, potremmo mandarci la Boldrini o la Murgia o entrambe, a me non parrebbe vero). Il turismo spaziale, in ogni caso, tra poco anni sarà all'ordine del giorno e alla portata di tutti. «Dove vai in vacanza?». «Volevo farmi un giro intorno a Venere e poi fermarmi nell'astronave orbitante a Venere, dove hanno aperto uno Starbucks che fa dei cappuccini veramente spaziali».

Infine tecnicamente, lo dico per i pignoli, nessun essere umano è mai andato nello spazio dopo le missioni Apollo, sebbene abbiamo i nostri astronauti, da Luca Parmitano a Samantha Cristoforetti che vanno in giro a pubblicare libri e rilasciare interviste sulle loro incredibili vite da astronauti (tipo su come hanno fatto la pizza e la pipì in assenza di gravità, sebbene anche lì la gravità c'è ma non si vede, è solo il 5% meno di terrestre). La ISS, cioè la Stazione Spaziale Internazionale, è ancora in orbita terrestre bassa (quattrocento chilometri dalla Terra, mentre nei viaggi di Bezos si arriva a cento chilometri), protetta dalle radiazioni (lo spazio è cancerogeno) dal campo magnetico terrestre, quindi l'unico vero astronauta più anziano vivente a essere stato nello spazio è il novantenne Buzz Aldrin, che mise piede sulla Luna (distante 384mila di chilometri) insieme a Neil Armstrong. Però, anche se non è proprio lo spazio, il capitano Kirk sulla navicella di Bezos è fantastico.

Anche perché in genere a novant'anni, al massimo, ci aspetta un'odissea nell'ospizio.

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