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"Stop ai divieti, ma i positivi restino a casa"

Il ministro della Salute esclude l'abolizione dell'isolamento per chi è contagiato. E sulle mascherine avverte: "Mettiamola nei luoghi a rischio"

"Stop ai divieti, ma i positivi restino a casa"

L'epoca dei divieti è ormai stata messa alla porta, ma non bisogna abbandonare la serie di azioni di buonsenso per evitare la diffusione del contagio da Covid-19. Parola di Roberto Speranza, che nei fatti ha escluso - almeno per il momento - la possibilità di eliminare l'isolamento dei positivi: "No. In questo momento una cosa del genere non è in discussione. Chi è contagiato deve stare a casa". Una scelta che trova le proprie ragioni nella tutela dei più deboli: "Se incontrano il virus rischiano ancora la vita, purtroppo".

Divieti e mascherine

Con il passare dei mesi, grazie anche all'uscita dallo stato di emergenza, sono stati superati quasi tutti i divieti. Il ministro della Salute - nell'intervista rilasciata a La Repubblica - ha fatto sapere che allo stato attuale "non sono all'ordine del giorno revisioni delle misure", ma allo stesso tempo ha voluto specificare che l'assenza di restrizioni "non significa che non contino i comportamenti individuali e le raccomandazioni".

Infatti ormai la gestione Coronavirus è praticamente delegata alla responsabilità delle singole persone. Un esempio è l'uso facoltativo della mascherina, che è semplicemente raccomandata in certe situazioni. Il titolare della Salute ha consigliato fortemente di continuare a indossarle "in tutte le occasioni in cui ci sono rischi". Dunque l'indicazione è quella di non abbassare la guardia e di tenere bene in mente l'importanza dei dispositivi di protezione individuale.

Omicron 5

Il livello di guardia è tornato a rialzarsi specialmente negli ultimi giorni, vista la crescita significativa della circolazione del Covid-19. Ci si aspettava un'estate tranquilla dal punto di vista delle positività, ma la variante Omicron 5 ha smentito le aspettative ottimistiche. Già da diverse settimane era saltata all'occhio una certa ripresa dei contagi in altri Paesi europei. Va però chiarito che al momento è accompagnata da un aumento limitato delle ospedalizzazioni, "non paragonabile a quello delle infezioni".

Omicron 5 continua ad accelerare la sua corsa in Italia: la propria quota è pari al 34,4% nella settimana in corso, contro una proporzione del 23,1% in quella scorsa e del 16,2% nella settimana ancora prima. Il tasso di occupazione in terapia intensiva sale dall'1,9% al 2,2%; quello nelle aree mediche a livello nazionale va dal 6,7% al 7,9%. Nessuna Regione è classificata a rischio basso: ben 12 Regioni risultano essere a rischio moderato e per 9 viene giudicato un rischio alto.

La campagna vaccinale

A ottobre la campagna di vaccinazione ripartirà con i richiami autunnali. Speranza ha annunciato che si procederà con un ampliamento delle fasce anagrafiche coinvolte, sempre a partire dalle persone fragili. "Dove verrà messa l'asticella, il limite di età sopra il quale sarà raccomandato il vaccino", ha specificato.

Non si tratterà di tutta la popolazione ma di "una parte ampia".

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