La spinta dei cinquecento: ecco i giovanissimi che promettono: "Governeremo dieci anni"

Entusiasmo e orgoglio. E c'è chi mostra ai cronisti la "tavola dei valori"

La spinta dei cinquecento: ecco i giovanissimi che promettono: "Governeremo dieci anni"

Abbracci, sorrisi, strette di mano. Il popolo della libertà si ritrova a Milano, riunito in un grande studio televisivo. Tutti i riflettori sono puntati su Forza Italia. Tutto è impeccabile, come voluto dallo stesso Presidente Silvio Berlusconi che ha curato i particolari della convention dedicata al partito. Fasci di luce blu avvolgono le pareti, l'azzurro è il colore predominante. La Forza dell'Italia si sente, si vede. Una forza politica che mostra i muscoli. Passato ma, soprattutto, futuro. Un futuro affidato ai giovani militanti, oltre 500 quelli accreditati e provenienti da tutta Italia. «Non potevamo mancare!» ci dice un ragazzo arrivato direttamente da Reggio Calabria insieme ad un nutrito gruppo. È a loro che punta Antonio Tajani, coordinatore nazionale del partito. E sono i giovani, guidati da Stefano Benigni, ad aprire i lavori. Ma anche a chiuderli. Lontano dal palco un'area dedicata alla festa, chiusa durante il pomeriggio. Ci imbuchiamo. «Marta unica! Forza Italia Lombardia» si legge su uno striscione che campeggia nella sala. Su un altro, invece, c'è scritto: «Forza Presidente, i giovani sono con te». L'area è off-limits ai senior che si limitano a gestire il tesseramento del 2023. Mica male. «Solo oggi abbiamo registrato un buon numero di nuovi iscritti - ci dicono gli addetti tutta gente nuova che non si era mai tesserata con noi». Si legge soddisfazione sul volto.

Sulle tessere è impressa la foto di Silvio Berlusconi accompagnata da una chiara didascalia: «Forza Italia - Forza di Governo». Un segnale chiaro di stabilità e, soprattutto, affidabilità. L'intenzione è quella di governare per i prossimi 10 anni. «Abbiamo superato le 1500 presenze» ci dice soddisfatto Alessandro Sorte, coordinatore regionale del partito in Lombardia. È anche merito suo il successo del raduno degli azzurri. «Questi appuntamenti servono anche per gasarci», scherza il capogruppo alla Camera Paolo Barelli, ma non ha torto.

Agli East End Studios si respira grande entusiasmo. C'è tanta voglia di fare. Giacomo Raffo, un giovane militante di Genova entra in sala stampa con un pannello, la tavola dei valori di Forza Italia. «Mi hanno detto di farvela vedere» e la espone a favore di telecamera. «Giustizia giusta, dignità della persona, solidarietà, meritocrazia, legalità» sono solo alcune delle frasi scritte. Una sorta di promemoria, di monito per i forzisti. Una bussola. Le tv braccano i parlamentari e un capannello di militanti segue Alessandra Mussolini per le foto e i selfie di rito. Lo stesso trattamento è riservato a Rita Dalla Chiesa e al ministro Paolo Zangrillo. Ci sono tutti, non manca nessuno. Deputati, senatori, sottosegretari, ministri. Il nome di Silvio Berlusconi risuona in continuazione, tutti lo citano dal palco durante gli interventi. D'altronde è inevitabile. Dalla sala parte un forte applauso, «deve arrivare fino al San Raffaele dicono facciamogli sentire tutto il nostro affetto». E si sente.

Le bandiere del partito sventolano alte e il saluto caloroso dei tanti partecipanti arriva a destinazione.

C'è anche chi si commuove quando, nel pomeriggio, viene proiettato il video con i momenti più significativi della vita politica di Berlusconi. Un momento coinvolgente. Ed è solo l'inizio.

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