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Spot del Piemonte in Senegal. "Non partite, rischiate la vita"

La Regione finanzia un video di una star africana che canta: "Realizzarsi qui è possibile". Messaggio Meloni alle ambasciate

Spot del Piemonte in Senegal. "Non partite, rischiate la vita"

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«I ragazzi vogliono avere successo, per questo lasciano il Paese. Scelgono l'immigrazione illegale ma molti hanno perso la vita, altri sono stati respinti».

È questo il ritornello di una canzone accompagnata da un video, che la Regione Piemonte da alcune settimane manda in onda sulle principali radio e televisioni del Senegal, per scoraggiare i giovani a salire su un barcone e tentare di raggiungere l'Italia. Perché - come ricorda il pezzo musicale ambientato lungo una spiaggia senegalese - «La vita è preziosa, il mare è pericoloso». La Regione Piemonte anticipa così la mossa del premier Giorgia Meloni che alcuni giorni fa, si è rivolta direttamente ai migranti intimando loro di non attraversare il Mediterraneo. Video che da pochi giorni è stato pubblicato da tutte le ambasciate italiane in Africa, con i sottotitoli dell'appello in arabo e in inglese.

Il brano senegalese targato Piemonte, si intitola «Teki fi menane na nek», ossia «Realizzarsi qui è possibile» ed è stato composto e cantato da un gruppo musicale molto conosciuto in Senegal, il «Masse 36». Il videoclip è stato prodotto dall'assessorato alla Cooperazione internazionale della Regione Piemonte e l'obiettivo è chiaro: spingere i giovani senegalesi a non migrare verso l'Europa. «Volere una bella vita non dovrebbe spingerti a sacrificare te stesso», ricorda la band sull'immagine di un giovane che dopo aver pagato uno scafista si appresta a salire su una carretta del mare. «Chiedi - scandiscono a ritmo di musica i Massa 36 - quanti di loro sono rimasti, quanti sono stati respinti. Molti sono andati lì senza la possibilità di tornare a casa. Non hanno né i documenti, né il lavoro. Non hanno abbastanza da inviare alle loro famiglie. Giochi con la tua vita».

La clip è dedicata «a tutti i giovani che hanno tentato di emigrare illegalmente» ed è stata realizzata nell'ambito di un bando ministeriale per la realizzazione di progetti internazionali, al quale aveva partecipato l'allora giunta di Sergio Chiamparino.

Il progetto complessivo - finanziato con 300mila euro - ha permesso la creazione in Senegal di 52 piccole aziende, che hanno coinvolto 800 giovani. All'interno dello stesso bando era anche prevista la possibilità, oltre ad offrire percorsi di formazione, di realizzare un progetto di comunicazione.

E la giunta di Alberto Cirio - nello specifico l'assessorato alla Cooperazione internazionale diretto dal meloniano Maurizio Marrone - non ha perso l'occasione. Invece di puntare su semplici slogan, si è optato per una canzone orecchiabile cantata da una band famosa del posto, per rendere il messaggio ancora più incisivo ed avere un più ampio pubblico possibile.

Il video termina con un avvertimento: «Chiedi quanti non hanno abbastanza da inviare alle loro famiglie. Sei partito, hai lasciato qui quello che sei, per cercarlo altrove. Hai voltato le spalle alla tua famiglia e non sei nemmeno sicuro del tuo ritorno. Tua madre non può più mangiare bene a causa della tua partenza, sperando di rivederti un giorno».

Parole semplici ma dirette che radio e televisioni del Senegal mandano in onda più volte al giorno, nella speranza di poter dare un'informazione corretta e soprattutto spronare i più giovani a costruirsi un futuro nella propria terra, accanto alla propria famiglia.

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