New York. «Sta andando bene, credo. Grazie a tutti, con affetto». Dopo il ricovero per coronavirus all'ospedale militare Walter Reed, alla periferia di Washington, Donald Trump rassicura gli americani su Twitter sulle sue condizioni di salute. «Medici, infermieri e tutti quanti al grande Walter Reed Medical Center sono incredibili - twitta in serata - Con il loro aiuto mi sento bene!». «Il presidente sta molto bene», conferma il medico della Casa Bianca Sean Conley nel corso di una conferenza stampa. «Siamo estremamente soddisfatti dei progressi che ha fatto, non ha problemi di respirazione, non è sotto ossigeno», precisa Conley, ribadendo che ha avuto tosse, febbre e affaticamento, condizioni che stanno «tutte migliorando»: «È senza febbre da 24 ore». Un altro dei dottori aggiunge che respira e cammina regolarmente, i suoi organi sono a posto ed è di ottimo umore».
«Mi sento come se potessi uscire di qui oggi», dice invece The Donald, secondo quanto riferito dal team medico, che tuttavia non fornisce una tempistica per le sue dimissioni. Inoltre, sono previsti cinque giorni di trattamento con il farmaco antivirale Remdesivir. La Cnn ha fatto sapere che Trump è stato trattato con una terapia sperimentale basata su una dose di 8 grammi di un cocktail di anticorpi monoclonali sintetici sviluppati dalla Regeneron. Oltre ad assumere zinco, vitamina D e aspirina. Conley ha dato notizie anche della first lady Melania, positiva al Covid-19: «Sta bene ed è in convalescenza a casa». Le affermazioni dei medici sul Comandante in Capo, tuttavia, hanno creato ulteriore dibattito sulla tempistica della diagnosi, che hanno fatto risalire a 72 ore da ieri mattina: questo vorrebbe dire a mercoledì, giornata in cui Trump ha tenuto un comizio in Minnesota, e ancora prima della raccolta fondi in New Jersey di giovedì. Il tycoon è stato ricoverato per precauzione venerdì sera: ha lasciato la Casa Bianca camminando da solo, senza alcuna assistenza, ed è salito sull'elicottero Marine One indossando la mascherina. Dalle immagini non è sembrato in cattiva forma, ma immediatamente si sono scatenate speculazioni di ogni tipo sul suo stato di salute: secondo l'agenzia Ap avrebbe dovuto far ricorso all'ossigeno prima di lasciare la Casa Bianca. E una fonte informata avrebbe riferito ai giornalisti che «le funzioni vitali del presidente sono state molto preoccupanti nelle ultime 24 ore e le prossime 48 ore saranno cruciali in termini di cura: non siamo ancora sulla strada per un pieno recupero».
Le speculazioni non si sono placate neppure dopo che Trump ha postato su Twitter un video nel quale rassicurava gli americani: «Voglio ringraziare tutti per l'enorme sostegno. Sto andando all'ospedale Walter Reed, me la sto cavando molto bene, ma vogliamo assicurarci che le cose funzionino. La first lady sta bene, vi ringrazio, non lo dimenticherò mai». L'ospedale militare alle porte della capitale - da cui il presidente è rimasto alla guida del Paese (con accanto la valigetta contenente i codici nucleari, secondo alcuni media) - è un complesso di 88 edifici con uno staff di oltre 7mila persone, tra cui alcuni dei migliori medici americani. Ci sono 244 posti letto (50 di terapia intensiva), in gran parte occupati da militari feriti in guerra: è noto anche come l'ospedale dei presidenti e ha un'ala riservata ai leader del Paese, che sono curati in un reparto separato da tutti gli altri. La struttura è gestita dal ministero della Difesa, ma la suite presidenziale è controllata direttamente dalla Casa Bianca.
Anche il capo di gabinetto, Mark Meadows, ha il proprio ufficio in modo da poter continuare a svolgere i suoi compiti. Tutte le stanze sono progettate per consentire al Comandante in Capo di lavorare in sicurezza, e per le comunicazioni c'è a disposizione una conference room a prova di intercettazioni.
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