Cronache

"Sta bene, torni a casa". Muore 48 ore dopo per un arresto cardiaco

Gaddo, 31 anni, era in ospedale per una congestione. Si indaga per omicidio colposo

"Sta bene, torni a casa". Muore 48 ore dopo per un arresto cardiaco

«I risultati degli accertamenti sono buoni, può tornare a casa». E a casa è tornato Jonathan Gaddo Giusti, 31 anni, bello, alto, sportivo, ma due giorni dopo è morto, probabilmente per arresto cardiaco.

La procura di Prato ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, al momento contro ignoti, per far luce sul decesso dell'uomo, che si era sentito male e tra mercoledì notte e giovedì. Si era recato per questo al pronto soccorso dell'ospedale Santo Stefano, da dove però era stato dimesso giovedì in mattinata con una diagnosi di congestione. Le analisi erano buone e i medici non avevano riscontrato problemi seri. Invece era solo l'inizio della tragedia.

Gli inquirenti hanno già acquisito le cartelle cliniche e la procura di Prato potrebbe disporre nelle prossime ore l'autopsia sul corpo.

Ci molti dubbi da chiarire e poche certezze. Una di queste è che il trentunenne è morto per infarto sabato mentre si trovava da solo nella abitazione di via Mino da Fiesole, dove era tornato a vivere da un po' di tempo. Il dramma si è consumato nel primo pomeriggio quando Jonathan Gaddo ha chiamato la fidanzata, che lavora come infermiera, non appena i sintomi che lo avevano torturato nei giorni precedenti si sono fatti risentire, ancora più forti.

Quando l'ambulanza è giunta sul posto, con il medico a bordo, per il 31enne non c'era più nulla da fare. È morto tra le braccia della sua ragazza che cercava disperatamente di rianimarlo.

Susanna Ferretti, mamma della vittima, insegnante molto conosciuta in città, anche se originaria del comune di Cutigliano Abetone, non ha permesso di far portare via la salma fino a quando una delle figlie non è tornata a casa con copia della denuncia presentata ai carabinieri.

«Vogliamo la verità e andremo fino in fondo per capire come mai mio figlio è stato dimesso dal pronto soccorso con un infarto probabilmente già in corso. Abbiamo presentato un esposto», spiega distrutta la madre. Disperate le sorelle di Jonathan, Alice e Gloria, il padre Massimo, gli altri parenti, gli amici e gli sportivi del mondo della Palla Grossa, in particolare il presidente dei Verdi Maurizio Mencancini. «È una notizia bruttissima che ci sgomenta - ha detto - Era un giovane forte, positivo, uno sportivo che sapeva fare gruppo. Ho avuto la fortuna di giocare con lui nella prima edizione del 2012 in cui abbiamo vinto e nel 2013». Grande cordoglio è stato espresso dai calcianti degli altri quartieri.

Oltre alla Procura, del fatto si sta occupando anche l'Asl Toscana Centro.

La direttrice dell'ospedale Sara Melani, in particolare, ha attivato la procedura del rischio clinico e ha disposto accertamenti interni, con l'ascolto dei sanitari presenti in pronto soccorso e la verifica delle procedure.

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