
C'è chi celebra la forza architettonica e la sfida tecnologica rappresentata dalla costruzione del ponte sospeso più lungo del mondo. Chi saluta la realizzazione di un sogno lungo duemila anni, concepito già in epoca romana. E chi utilizza la parola "finalmente" per dare l'idea di un'opera che avrebbe dovuto prendere forma decenni fa.
Il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina conquista l'attenzione e in alcuni casi l'ammirazione dei media internazionali. La notizia dell'approvazione definitiva del progetto e dell'avvio dei lavori nell'autunno 2025 da parte del consorzio guidato da Webuild fa il giro del mondo, con articoli pubblicati a ogni latitudine e in ogni lingua.
Un anno e mezzo fa il Wall Street Journal definì il ponte un "progetto imponente" in grado di contribuire a risolvere "uno dei problemi più grandi del Sud Italia", collegando cinque milioni di siciliani al resto del Paese. Ora il quotidiano titola: "Italy dreams a record bridge to Sicily". Il New York Times, invece, sottolinea che "dopo 50 anni di tentativi e false partenze, la Sicilia sarà finalmente collegata alla terraferma, con il ponte a campata unica più lungo del mondo".
L'Associated Press mette in evidenza la riduzione drastica dei tempi di attraversamento dello Stretto, la capacità di trasporto fino a 6.000 auto all'ora e 200 treni al giorno, e la previsione di circa 120.000 posti di lavoro generati ogni anno nel corso della realizzazione. The Guardian evidenzia l'importanza economica dell'opera, definendola un "catalizzatore" per la rinascita del Sud Italia, mentre The Sun definisce il ponte un'opera "impressionante" e celebra il fatto che "finalmente" l'Italia collegherà la Sicilia alla terraferma. Anche nella lontana Australia l'attenzione è massima e si ricorda come il sogno di un collegamento stabile tra l'isola e il continente sia nato oltre duemila anni fa, ai tempi dell'Impero Romano.
Un approccio più critico è quello del Financial Times che titola sulla volontà del governo italiano di far rientrare l'opera tra gli investimenti strategici così da contribuire all'aumento della spesa militare richiesta dalla Nato, così come El Mundo che parla di "una soluzione creativa per raggiungere una spesa militare pari al 5% del Pil".
Ma al di là del dibattito, ciò che emerge è che il Ponte sullo Stretto non è solo una grande opera ingegneristica, ma un banco di prova per l'Italia, chiamata a trasformare in realtà un'idea che attraversa i secoli. Naturalmente le polemiche continuano ad accompagnare il progetto anche in Italia. Il Codacons attacca dicendo che il Ponte sullo Stretto avrà il pedaggio più caro del mondo visto che per percorrere i 3,66 chilometri si pagheranno 10 euro.
In realtà però i prezzi dei biglietti per il viaggio in traghetto con auto sono decisamente più alti visto che, come riassume il sito DirectFerries, "il costo di un viaggio in nave da Messina a Villa San Giovanni può variare a seconda della compagnia, al periodo dell'anno e agli extra di cui avete bisogno, come il posto per un veicolo o il trasporto di un animale da compagnia. Il prezzo medio per un biglietto passeggero è 8 euro. Il prezzo medio per un biglietto con auto è 59 euro".