Dalla plastic tax alla digital tax passando per la «tassa sulla fortuna». Nell'ultima bozza del dl Fiscale, collegato alla manovra, spuntano nuovi balzelli che complicheranno la vita agli italiani insieme ai provvedimenti relativi alla sbandierata lotta al contante: il tetto al cash cala a 1.000 euro, con multe salate per commercianti e professionisti che non accettano carte e bancomat. Nel frattempo, secondo quanto previsto dalla bozza del decreto, l'Agenzia delle entrate elaborerà la pre-compilata Iva «a partire dai dati del 2021» spostando «al secondo semestre 2020 l'avvio del processo che prevede la predisposizione delle bozze dei registri Iva» da parte dell'Agenzia.
Ma partiamo dalla nuova stangata. Nella prossima manovra economica potrebbe essere inserita una tassa sulla plastica ovvero sugli imballaggi e i contenitori di plastica nell'ottica di una riconversione «green» dell'economia. D'altronde già domenica scorsa dal palco di Napoli, il leader Cinque Stelle Luigi Di Maio aveva parlato di «correzioni sulle tasse per un Paese più verde, ecologico e pulito» spiegando che «se una multinazionale deve imbottigliare una bibita, dobbiamo fare in modo che paghi più tasse su una bottiglia di plastica e meno per una bottiglia di vetro». L'aliquota sulla plastica, ancora all'esame, potrebbe superare gli 0,2 euro al chilo. PlasticsEurope Italia, l'associazione di Federchimica che raggruppa i produttori di materie plastiche, è già sul piede di guerra per il balzello che colpirebbe un settore dove l'Italia è seconda solo alla Germania con una filiera produttiva che conta oltre 10.000 aziende e un fatturato di oltre 40 miliardi.
Nella bozza del decreto sale intanto la «tassa sulla fortuna»: per le vincite superiori a 500 euro il prelievo passa dal 12% al 15%. La norma si riferisce a slot, Gratta&Vinci e vari tipi di enalotto e individua cinque scaglioni, che arrivano al 25% del prelievo per vincite oltre i 10 milioni. La decorrenza è fissata al primo maggio «per consentire i necessari adeguamenti tecnologici dei sistemi di gioco». Parte invece subito la digital tax (la vecchia web tax) che entrerà in vigore dal 2020 senza necessità di decreto attuativo ad hoc. Secondo l'ultima bozza del dl fisco che accompagna la manovra, l'applicazione della norma sarà infatti automatica. L'imposta del 3% sui ricavi resterà fino alle future disposizioni legate ad accordi internazionali. Il gettito atteso rimane quello stimato lo scorso anno, pari a circa 600 milioni su base annua.
Ma un altro pilastro della prossima legge di Bilancio è la voce relativa alla lotta all'evasione fiscale. Nella bozza del dl fisco la soglia per l'uso del contante passa da tremila a mille euro. Arrivano, inoltre, le multe per commercianti e professionisti che non accettano carte e bancomat: la sanzione sarà di 30 euro cui aggiungere il 4% del valore della transazione per cui non è stato accettato il pagamento con le carte. Per incentivare l'uso di sistemi di pagamento elettronici sarà poi istituita una lotteria con l'estrazione di premi riservati sia ai consumatori che ai negozianti.
Per le imprese minori, come per i lavoratori singoli con partita Iva, è infine previsto l'obbligo di avere un conto corrente dedicato esclusivamente a ricevere i pagamenti della loro attività e i prelievi al bancomat per il pagamento delle spese.
Basterà per sconfiggere il nero? La battaglia sembra quella di Davide contro Golia guardando gli ultimi dati sull'Italia del sommerso e dell'illegalità la cosiddetta economia «non osservata» - che vale 221 miliardi, il 12,1% del Pil.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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