"Stop alle coop di gettonisti". Gli ospedali temono il caos

Entro fine anno basta medici "a ore" per tappare i buchi Schillaci: "I dottori torneranno nelle strutture pubbliche"

"Stop alle coop di gettonisti". Gli ospedali temono il caos
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A volte guadagnano più di un primario, lavorano a ore e «saltellano» da un ospedale all'altro. I medici a gettone sono stati criticati in tutti i modi e considerati su un binario privilegiato rispetto ai colleghi pagati 1.500 euro al mese. Li hanno accusati di non essere abbastanza competenti o integrati nelle dinamiche dell'ospedale. Ma ora che il ministro alla Salute Orazio Schillaci ha annunciato che intende levarli dalla circolazione e ha dato l'ultimatum alla Regioni, scoppia la polemica. E la sanità va nel caos. Perchè - seppur con tutte le disparità rispetto ad altri medici - i gettonisti hanno fatto da tappabuchi alle carenze di personale nei pronto soccorsi e nei reparti, soprattutto in estate.

«Se togliamo i gettonisti, come copriamo le carenze nei pronto soccorso? Dal momento che gli incentivi economici per lavorarci non stanno funzionando, c'è già un debito orario da parte dei medici e c'è una riflessione da fare» commenta Biagio Epifani, presidente della Simeu, Società italiana Medicina emergenza urgenza del Veneto. «È finita l'epoca di chi andava a lavorare in ospedale e ci rimaneva H24 tutta la vita, oggi chi arriva vuole sapere a cosa va incontro e dà un peso diverso al lavoro».

I gettonisti lavorano da anni come liberi professionisti, arrivano da ambienti militari, alcuni hanno la partita Iva, altri hanno firmato contratti con cooperative esterne agli ospedali, certi sono giovani ma certi altri hanno alle spalle 30 anni di esperienza. Alcuni riescono a guadagnare tra i 500 e i mille euro al giorno (anche se poi devono versare una quota alla cooperativa che ha l'appalto con l'ospedale).

Ma ci sono alternative ai gettonisti? Come si risolvono i buchi di personale nei pronto soccorso e nei reparti? Schillaci è sicuro: «Chiudiamo con i medici gettonisti e vedrete che i medici torneranno al sistema sanitario pubblico. Il Ssn tornerà ad essere attrattivo». Nei piani del ministero ci sono già più assunzioni negli ospedali pubblici e stipendi più alti. Nella manovra si punta ad avere almeno 3 miliardi in più per la sanità e per aumentare il personale, in un piano simile a quello messo in atto per salvare i pronto soccorso.

L'auspicio di Schillaci è poi quello di eliminare il tetto di spesa per il personale anche se questo è sarà un impegno di legislatura. Ma la categoria è preoccupata e, soprattutto nella fase di passaggio, non sarà semplice.

Dal punto di vista dei gettonisti (i privilegiati della situazione), la scelta di lavorare a ore è stata quasi obbligata. «Fare il nostro lavoro è diventato impossibile» sostengono. Antonella Maria Ciammella, medico in prima linea dal 1999, è disposta a raccontare la sua storia.

«Credo che il mio sia il lavoro più bello in assoluto. Ma dopo il Covid la situazione è diventata intollerabile e ho scelto di andare via dalla sanità pubblica, che io ho difeso e difenderò sempre. Da un paio di anni lavoro come gettonista ma voglio chiarire che non prendo il triplo dei miei colleghi. Prendo meno. Certo, un collega giovane che guadagna 1.200 euro per un turno di 12 ore ed è disponibile sempre, a fine mese può arrivare a cifre importanti, anche 10mila euro. Ma il prezzo che paga è alto: non hai più una vita soprattutto se la cooperativa per cui lavori 'affitta' le tue competenze in un grande ospedale. Non siamo nababbi da punire». «Io guadagno meno di 50 euro l'ora - precisa - perché devo pagarmi tutto da sola, la previdenza, l'assicurazione. Guadagno se lavoro, se mi faccio male sto a casa e non prendo un euro. Certo, oggi che sono in una clinica privata convenzionato al Ssn con un piccolo pronto soccorso, i ritmi non sono quelli di un Umberto I o di un San Camillo».

A chi teme reparti deserti e attese ancora più pesanti di oggi, il ministro assicura: «I medici ci sono perché se chi li paga tre volte di più li trova e il sistema sanitario nazionale non li trova vuol dire che siamo poco attrattivi».

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