Da Reggio Calabria a Milano, passando per Bologna e Roma. La destra scende in piazza. Per protestare, ovviamente. Contro l’indifferenza dell’Unione europea verso la piaga dell’immigrazione clandestina che dilaga sulle nostre coste. Ma soprattutto contro la posizione pilatesca del governo (e dell’inquilino del Viminale in particolare), colpevole di non fare la voce grossa contro Bruxelles e di non riuscire a coinvolgere i partner europei nella soluzione del problema. A Reggio Calabria sarà Giorgia Meloni a guidare la protesta di piazza. Fratelli d’Italia ha organizzato per oggi una manifestazione che può riassumere il suo obiettivo nello slogan «basta immigrati, pensiamo agli italiani». Alle 15 da piazza Indipendenza una «catena umana tricolore» si snoderà fino a piazza Duomo lungo corso Garibaldi dove alle 17 parlerà la Meloni. Perfettamente in sintonia con quanto accadrà alla stazione di Bologna dove sempre Fratelli d’Italia inscenerà una protesta contro Mare Nostrum. A Roma Forza Italia Giovani guidata da Annagrazia Calabria si mobiliterà «per dire #stopmarenostrum». A Milano invece Matteo Salvini spera di riunire di fronte al sagrato del Duomo nella centralissima e ampia piazza meneghina oltre centomila manifestanti leghisti. Gli slogan? Praticamente gli stessi che si urleranno giù in Calabria: «Stop a Mare nostrum», «basta clandestini». «Era ovvio che le due manifestazioni fossero coincidenti - spiega Ignazio La Russa (Fratelli d’Italia) - visto che oggi si celebra l’anniversario dell’operazione Mare nostrum». La coincidenza, però, mostra anche altro. Unità di intenti e di interessi politici nei due schieramenti. «Con Matteo Salvini non c’è spirito di competizione - aggiunge La Russa - anzi, mi auguro che sia lui che Giorgia rivolgano, durante la propria manifestazione, un saluto all’altro corteo». La Russa poi lancia una proposta: «La Ue si dovrebbe impegnare a istituire dei centri di raccolta dei rifugiati direttamente in Libia e sulle coste nordafricane. E sempre da lì vedere chi ha diritto a un asilo europeo. Costerebbe meno e sarebbe più equo».
Intanto la posizione della Lega al riguardo la spiega bene Luca Lepore, consigliere comunale a Palazzo Marino. «Vogliamo dire basta all’operazione Mare Nostrum che ha dato accoglienza a decine di migliaia di clandestini e ha provocato altrettante migliaia di morti», spiega l’esponente leghista. «Per l’ennesima volta il governo ci sta riempiendo di balle nel dire che l’operazione Mare Nostrum è prossima alla fine e sarà sostituita dall’operazione europea Triton - aggiunge Lepore - governo prontamente smentito dal direttore di Frontex che ha affermato che l’interruzione di Mare Nostrum spetta solo all’Italia e che tutti gli immigrati clandestini intercettati da mezzi non italiani verranno comunque portati da noi e in parte a Malta».
Contro la manifestazione della Lega si è espressa la Curia milanese, vedendo nell’iniziativa un pericoloso seme di intolleranza. Alla censura della Chiesa replica però lo stesso segretario del Carroccio. «Quella che parla con questi toni politici - tuona Salvini - non è tutta la Chiesa, ma soltanto una sua parte.
E una parte minoritaria».Intanto c’è chi andrà oltre una censura verbale come ha fatto la Curia milanese. Un ampio e trasversale fronte politico darà vita a una contro-manifestazione con partenza alle 15 da largo Cairoli.
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