Li hanno fermati insieme, Federica Mogherini e Stefano Sannino: 52 anni lei, 65 lui, sono una "strana coppia" cresciuta all'ombra dell'Ulivo di Prodi: protagonisti solo apparentemente tangenziali di un'epoca variopinta, hanno trainato istanze di partito a Bruxelles, e non soltanto quelle. Dagli Anni '90 a ieri, da dietro le quinte a frontman e frontwoman, fino ad assumere i connotati degli indagati per frode nell'inchiesta sui fondi Ue, passando lei da una foto di gioventù al fianco dell'allora leader dell'Olp Arafat a quella con Obama presidente e poi velata con gli ayatollah iraniani, e lui da capo segreteria di Fassino agli Esteri (già durante l'affaire Telekom-Serbia) a grand commis della burocrazia europea ad ambasciatore "arcobaleno" a Madrid.
Ma chi sono stati, per la sinistra mutaforma, per i "cacicchi" e i leader, Mogherini e Sannino? Carriera politica per la prima. Da ex enfant prodige della gauche a instrumentum regni renziano, pur dopo averlo avversato sul terreno dei tweet dandogli dell'insufficiente in politica estera invitandolo a studiare; ma era il 2012, e cioè prima che lei si convertisse, come altri ex Ds, al premier "rottamatore", il quale "usò" a sua volta Mogherini per ostacolare le manovre di D'Alema nel Pd, facendola traslocare dopo soli 7 mesi dalla Farnesina al Belgio come Alto rappresentante per la Politica estera Ue, mentre l'ex ministro degli Esteri scalpitava per quel ruolo, secondo Renzi. Mogherini fa quel "salto" con la stessa destrezza con cui era passata dalla tessera della Fgci alla neonata Sinistra giovanile nel '96, fino a entrare nel 2001 nel Consiglio nazionale dei Ds di Fassino, dove gravitava già il verbo dell'ambasciatore Sannino.
Con Veltroni leader del neonato Pd, Mogherini è responsabile Riforme ed eletta alla Camera nel 2008. Incaricata dei dossier Esteri e Difesa, l'allora astro nascente al femminile inizia a tessere un fil rouge con l'Ue. Diventata "Lady Pesc" a Bruxelles - dopo esser andata a braccetto a Roma con Franceschini, e poi con Bersani prima di Renzi - difende l'intesa "nucleare" con Teheran, dalla quale gli Usa del Trump I hanno annunciato il ritiro, si presenta in Iran col velo per non infastidire i pasdaran. Poi l'idea di Gerusalemme capitale di due Stati, sostenendo le istanze pro Pal e facendo irritare non poco Israele per le richieste di stop alle armi.
Con Sannino, "feluca" di grado prestata alla politica, Mogherini ha lavorato a stretto contatto per quasi due decenni: da ultimo, con lui segretario generale del Servizio europeo d'azione esterna, il "corpo diplomatico" Ue. Lei, diventata nel mentre rettrice del Collegio d'Europa con l'ambizione di creare una "Farnesina europea". Tandem consolidato tra Botteghe Oscure, Palazzo Chigi, Nazareno e Bruxelles. Quando nel '99 Prodi viene designato presidente della Commissione Ue, dopo la caduta del suo governo e col lancio dell'Asinello assieme a Parisi, si apre un'autostrada, per Sannino.
Consigliere per le relazioni esterne e il commercio di Prodi a Palazzo Berlaymont; nel 2004 direttore per la gestione delle crisi; nel 2006 consigliere diplomatico del premier Prodi; poi nominato da Letta rappresentante d'Italia a Bruxelles, prima d'esser rimosso dal "rottamatore" che lo considerava troppo vicino alle istituzioni comunitarie e meno alle istanze dell'Italia. Quindi ambasciatore a Madrid fino al 2020, per tornare in Ue nel 2024 come direttore generale per il Medio oriente, Nord Africa e Golfo.