Cronaca giudiziaria

Lo strano metodo della procura toscana

Dal caso Mps alla ragazza, quante indagini finite nel nulla

Lo strano metodo della procura toscana

Esiste un caso Siena? Le ombre che si allungano sulla Procura guidata dal reggente Nicola Marini che da quarant'anni conosce ogni cosa all'ombra della Rocca - alla faccia della compatibilità ambientale - non si contano quasi più. Ma il Csm non ci vede e non ci sente... Eppure il copione che sembra ripetersi è: chi denuncia finisce nel mirino. La vicenda della giovane ragazza sequestrata e stuprata a ripetizione da una banda di satanisti, che accusa la Procura toscana di averla lasciata nelle grinfie dei suoi aguzzini, è solo l'ultimo esempio. È vero che è stato il pm Antonino Nastasi (che oggi a Firenze indaga su Matteo Renzi) a raccogliere la sua deposizione nel marzo del 2012 ma l'atto con cui la Procura la indaga «per aver asserito falsamente di essere vittima di tre aggressioni» nel 2014 è firmato da Marini.

Molti anni fa (era il 1998, se ne occupò persino Vittorio Sgarbi in una puntata di Sgarbi quotidiani) un malcapitato acquirente finì nei guai per aver capito grazie a una rivista che una statua della Madonna con bambino acquistata di recente era in realtà rubata. La restituì prontamente, avvisando le autorità francesi, ma fu la Procura con Marini a vantarsi del ritrovamento in una conferenza stampa e a indagare chi aveva denunciato l'incauto acquisto.

C'è il caso eclatante di David Rossi. Per Marini, Nastasi e Aldo Natalini (oggi in Cassazione) la strana morte del manager Mps il 6 marzo 2013 era un suicidio, ma come sappiamo troppe cose non tornano nella ricostruzione di quella sera, tanto che la commissione parlamentare d'inchiesta ha di fatto contribuito a riaprire il caso. Ma anziché indagare sulle molte altre piste la Procura - che nel frattempo stava lavorando sul crac dell'istituto senese - indagò e mandò a processo la vedova Rossi e un giornalista. Nei giorni scorsi i tre magistrati sono stati interrogati a Genova, dopo che la Procura ligure ha aperto un inchiesta per falso aggravato a seguito del racconto del colonnello Pasquale Aglieco proprio davanti alla commissione guidata dal deputato azzurro Pierantonio Zanettin. Ma dei tre pm presenti sulla scena, l'ufficiale dei carabinieri Nastasi era l'unico a cui attribuisce azioni precise. Casualmente lo stesso magistrato è stato interrogato a parte, non lo stesso giorno dei due. Perché? Dietro gli apparenti motivi di salute ci potrebbe essere una strategia difensiva: scaricare Marini e Natalini per provare a salvarsi dopo aver condiviso con loro un discusso metodo investigativo. Basterà?

D'altronde, Marini e Natalini avrebbero avuto in comune con Aglieco la circostanza di essere riconosciuti come partecipanti a festini sessuali (lo dice un escort rintracciato dalle Iene che il gip di Genova ritiene credibile). Dietro la storiaccia dei satanisti (archiviata da Siena e oggi finita a Milano) si potrebbe nascondere un'organizzazione dedita al sesso estremo senza scrupoli.

Incontri sessuali e festini hard aleggerebbero pure nel caso Rossi. Soltanto coincidenze?

Commenti