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A Strasburgo chiuso un processo dopo cinque anni

A Strasburgo chiuso caso dopo 5 anni il caso dell'incandidabilità di Silvio Berlusconi per effetto della legge Severino

A Strasburgo chiuso un processo dopo cinque anni

Il procedimento conclusosi oggi davanti alla Corte europea dei diritti umani era iniziato col ricorso presentato il 10 settembre 2013 da Silvio Berlusconicontro la legge Severino che lo aveva fatto decadere da senatore. Due mesi dopo, il 21 novembre 2013, Berlusconi sarebbe decaduto dalla carica di senatore per il voto dell'Aula di Palazzo Madama presieduta allora da Pietro Grasso. La pubblicazione della sentenza definitiva arriva, dunque, a cinque anni dalla decadenza del presidente di Forza Italia.

La decadenza da senatore

A votare per la decadenza di Berlusconi furono 192 parlamentai che respinsero 9 ordini del giorno finalizzati a "salvare" il Cavaliere. Nell'occasione, le parlamentari di Forza Italia si presentarono a Palazzo Madama vestite di nero per protesta contro quella che ritenevano una legge "contra personam". Dopo il voto, il Movimento 5 Stelle - allora all'opposizione - mostrò in Aula uno striscione con su scritto: "Fuori uno, tutti a casa!".

Il precedente a favore del Cavaliere

A giocare a favore dell'ex presidente del Consiglio, c'è anche il precedente riguardante il senatore Augusto Minzolini, ex direttore del Tg1 condannato per peculato, ma mai decaduto dalla carica elettiva: il 16 marzo 2017 infatti, con 137 voti a favori, 94 contrari e 20 astenuti, l'Aula ha annullato il parere della giunta sulla revoca del mandato ai sensi della legge Severino.

L'entrata in vigore della legge Severino

Dalla sua introduzione nell'ordinamento giuridico italiano, la legge Severino ha regolamentato alcune aree della politica italiana e della Pubblica amministrazione. La norma si rifà alla Legge numero 190 del 6 novembre 2012 e prende nome di "Legge Severino" per l'ex Ministro della Giustizia, Paola Severino, che all'interno dell'esecutivo di Mario Monti ne ha scritto i decreti attuativi.

La ratio della legge Severino

La Legge Severino è stata attuata dopo le stime che l'Unione Europea e l'Osce avevano stipulato sulla corruzione in Italia, un fenomeno che danneggiava la penisola per 60 miliardi di euro l'anno e la stessa Europa sul 1% del Pil. Dopo i dati divulgati dall'Unione Europea, che classificavano l'Italia come il terzo paese Osce più corrotto, l'allora Ministro della Giustizia Angelino Alfano cominciò a lavorare alla Legge Severino.

Un iter durato due anni

Il testo della legge 190/2012 è stato reso definitivo dal governo Monti dato il lungo iter legislativo a cui è stata sottoposta dal 2010 al 2012.

I temi centrali della legge

Anticorruzione, concussione, ineleggibilità, sospensione, decadenza e incandidabilità sono i temi centrali su cui si concentra la Legge Severino, nonchè i decreti attuativi messi in atto dall'ex Ministro della Giustizia Paola Severino. Anticorruzione: l'Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac) attua le sue competenze per la prevenzione alla corruzione in Italia. Concussione: chi viene condannato per questo reato sarà non idoneo per eventuali cariche nella Pubblica Amministrazione nonchè per cariche politiche. Ineleggibilità: ineleggibili e non candidabili coloro che sono stati condannati a più di due anni di reclusione per i reati punibili almeno fino a quattro anni. Sospensione: ha valore retroattivo e prevede, anche a nomina avvenuta regolarmente, la sospensione di una carica comunale, regionale e parlamentare se la condanna avviene dopo la nomina del soggetto in questione. Per coloro che sono in carica basta anche una condanna non definitiva per l'attuazione della sospensione che può durare per un massimo di 18 mesi.

Incandidabilità: regola l'incandidabilità per le cariche nel Parlamento italiano, nel Parlamento Europeo e negli enti locali per tutti coloro che hanno condanne legate alla corruzione.

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