Stretta in vista: multe, sequestri e più controlli. Il governo pronto al pugno duro sugli sbarchi

La nuova linea di Piantedosi, in Aula il 16. Sul decreto l'incognita Consulta

Stretta in vista: multe, sequestri e più controlli. Il governo pronto al pugno duro sugli sbarchi

Sequestri, multe e pattugliamento: il governo prepara la stretta contro le navi Ong nelle acque territoriali italiane. Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi sarà mercoledì 16 alla Camera dei deputati per un'informativa urgente sul dossier migranti. Dopo il passaggio in Aula il governo varerà il provvedimento per rafforzare il controllo dei confini. Si lavora su tre punti: sequestro delle navi che trasportano gli immigrati, sanzioni amministrative e rafforzamento dei pattugliamenti lungo le coste. Si valuta poi l'opzione di un Daspo (divieto di avvicinamento alle coste italiane) per le Ong che non rispettano l' ordine di non attraccare. Su quest'ultima misura la riflessione è ancora in corso. L'orientamento dell'esecutivo, dopo lo strappo con la Francia, è pero quello di rimettere in campo la linea dura già imboccata con i decreti sicurezza. Si procede con grande cautela per evitare passi falsi e soprattutto l'alt della Corte Costituzionale che in passato ha già cassato la parte dei decreti sicurezza sulle richieste di asilo. Il governo prepara il pugno duro per spezzare il business dei trafficanti. Le misure allo studio del Viminale sono la reintroduzione della norma che «limita o vieta l'ingresso, il transito o la sosta di navi nel mare territoriale per motivi di ordine e sicurezza pubblica e quando si concretizzino le condizioni di cui all'articolo 19 della Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del Mare di Montego Bay limitatamente alle violazioni delle leggi di immigrazione vigenti». Sulle multe per le Ong è prevista una sanzione amministrativa da 150 mila a 1 milione di euro per la violazione, da parte del comandante di una nave, del divieto di ingresso, transito o sosta nel mare territoriale. Per le navi Ong si prevede il sequestro fino alla confisca dell'imbarcazione. Nella vecchia formulazione del decreto sicurezza era previsto anche l'arresto obbligatorio in flagranza di reato nei confronti del comandante che commette un delitto di resistenza o violenza contro nave da guerra. Su questo punto il governo potrebbe soprassedere. C'è sul tavolo del governo anche l'ipotesi di rafforzare i pattugliamenti al largo delle coste italiane.

Stefania Craxi, presidente della commissione Esteri del Senato centra il punto della questione: «La prima cosa è capire se si tratta di salvataggi o di accordi con questi trafficanti che trasportano da un barcone alle navi Ong le persone. E questa è una cosa che va verificata. L'altra domanda che mi faccio è: se queste navi sono territorio della bandiera che battono allora è possibile che lo screening sulla provenienza di queste persone venga fatto sulle navi? Noi vogliamo sapere chi entra nel nostro paese, mi sembra una richiesta legittima».

In soccorso di Piantedosi arriva invece

Sabino Cassese, ex presidente della Corte Costituzionale: «I decreti Piantedosi sulla selezione dei migranti sono atti amministrativi conformi ad una legge nazionale, pertanto non possono essere considerati incostituzionali».

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