Studente uccide la madre con un'accetta, fermato dopo la fuga

Al termine di una lite per questioni universitarie, il 21enne ha afferrato l'arma usata nei campi scout

Studente uccide la madre con un'accetta, fermato dopo la fuga
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Boy scout uccide la madre con un'accetta. Poi esce di casa e vaga per il paese. Meno di un'ora e i carabinieri lo trovano per strada dopo la segnalazione di un cittadino che lo vede con la maglietta sporca di sangue. Lo sguardo assente, Filippo Manni, 21 anni, studente universitario, viene portato in caserma per il primo interrogatorio davanti al pm della Procura di Lecce.

L'omicidio è stato consumato a Racale, nel Salento. Vittima Teresa Sommario, 53 anni, nata in Germania ma residente da molti anni in Puglia. È il figlio maggiore di tre l'assassino che l'avrebbe colpita a morte al termine di una lite furibonda. A scoprire il cadavere della donna, uno degli altri due figli più piccoli, 18 anni.

Il ragazzo è al piano superiore della loro abitazione quando sente un gran trambusto. «Non ho sentito le grida ma solo dei forti rumori», racconta. Scende di sotto e trova il genitore agonizzante a terra. Chiede immediatamente aiuto al 118, telefona al padre, ai carabinieri, all'altro fratello. Purtroppo quando arrivano i soccorsi, al numero 6 di via Toscana, per la poveretta non c'è più nulla da fare.

Separata da tempo dal marito, Daniele Manni, ex assessore ai lavori pubblici di Racale, alla base della lite con il figlio maggiore ci sarebbero stati contrasti legati alla carriera universitaria. Filippo, che studia Economia a Roma, torna in paese due settimane fa in occasione della festa patronale di san Sebastiano, festeggiamenti svolti sabato scorso. La difficile convivenza con la madre, dopo pochi giorni dal rientro, lo porta a uno scontro violentissimo.

Secondo una prima ricostruzione il 21enne al termine della lite avrebbe afferrato l'ascia utilizzata nei campi scout e con questa si sarebbe avventato su di lei colpendola più volte al collo, al petto, alla testa. Sul posto i carabinieri della stazione locale, della compagnia di Casarano, gli uomini del nucleo operativo di Lecce e il pm di turno. Per ore gli esperti della scientifica fotografano la scena del delitto, sequestrano l'arma e prelevano campioni di sangue.

Sul posto anche il sindaco di Racale, Antonio Salsetti. «È una tragedia - commenta - che non ha spiegazioni. Non ha un motivo, nasce dal nulla. Conosco la famiglia da anni. È un momento duro. Faccio fatica a pensare a quanto è accaduto. Non c'era alcuna avvisaglia. Sono senza parole».

Manni, pur ammettendo le proprie

responsabilità, non avrebbe fornito un movente in grado di spiegare la feroce aggressione. In serata il fermo del 21enne con le accuse di omicidio volontario aggravato dai vincoli familiari e porto abusivo di arma da taglio.

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