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La stupida moda di "derenzizzare" i negozi

Vetrine contro l'ex premier a Firenze e in Sardegna. Ma il Paese si "libera" con il voto

La stupida moda di "derenzizzare" i negozi

Una moda più che una protesta. Una moda poco incisiva, buona per ottenere qualche titolo di giornale, al passo con i tempi della politica del web. In Italia si fa largo un movimento nuovo con l'ambizione di sfidare Beppe Grillo sul terreno del dissenso gridato: i «derenzizzati». È bastato, infatti, un cartello con la scritta «Nein Danke», in italiano «No grazie», sotto la foto dell'ex premier Matteo Renzi, in un negozio di ottica a Ortisei, in Trentino Alto Adige, dove l'ex capo del governo ha trascorso le vacanze di Natale con la famiglia, per aprire le danze. Per innescare l'effetto emulazione. Un cieca e inutile imitazione del gesto del commerciante trentino. Il sindaco di Ortisei, Tobia Moroder, si è subito affrettato a chiedere scusa. Troppo tardi, l'effetto gregge anche sui social si era messo in moto, facendo proseliti.

Dopo Ortisei, un cartello identico - come racconta Affaritaliani è spuntato a Firenze, la città che per ben due volte ha eletto Renzi sindaco. Una gioielleria di Borgo SS Apostoli ha affisso un cartello (più duro del freddo Nein Danke) con la scritta «negozio derenzizzato» e immagine dell'ex premier. Si, anche nella sua città, nella terra in cui a Renzi non mancano certo i consensi, c'è chi tenta di andare controtendenza. Chi sperimenta una forma discutibile di dissenso alle politiche renziane.

Dalla terra ferma alle Isole: l'onda della derenzizzazione commerciale ha toccato anche la Sardegna dove un negoziante ha seguito l'esempio dei colleghi di Firenze e Ortisei, vietando l'ingresso nel suo punto vendita a Renzi e ai renziani. A chi giova questa moda? Naturalmente, non ai commercianti che, eccezion fatta per un istante di popolarità, rischiano di perdere clienti e professionalità. C'è una sola strada, il voto, per manifestare il dissenso nei confronti delle politiche dell'ex capo del governo. È la strada più incisiva per arrivare rapidamente al risultato. La strada, insomma, seguita dagli italiani il 4 dicembre 2016 con la bocciatura della riforma della Costituzione voluta dall'esecutivo di Renzi. Una strada che ha portato il segretario del Pd direttamente alle dimissioni. C'è poi la strada della protesta nelle piazze, all'esterno dei Palazzi del potere, per far avvertire il fiato sul collo ai politici.

Quella della derenzizzazione nei negozi è una forma di protesta debole, radical e soprattutto vecchia. La primogenitura spetta a Beppe Grillo e Luigi de Magistris. Il sindaco di Napoli definì Napoli «un Comune derenzizzato» per rimarcare le differenze della sua amministrazione dall'ex premier.

Grillo provò a derenzizzare il suo blog, annunciando che non avrebbe mai più inserito il nome di Matteo Renzi nei lunghissimi post. Ci provano i leader politici. Ci provano i commercianti. Gli unici, però, a poter «derenzizzare» l'Italia resteranno gli elettori.

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