Stupro nell'ascensore: è già fuori di prigione uno dei giovani fermati

La decisione del Tribunale della Libertà riguarda per ora il diciottenne del branco

Stupro nell'ascensore: è già fuori di prigione uno dei giovani fermati

È fuori uno dei tre giovani accusati di aver abusato di una ragazza nell'ascensore della circumvesuviana a San Giorgio a Cremano. Il Tribunale del Riesame di Napoli ha disposto la scarcerazione di Alessandro S, 18 anni, il più giovane dei tre indagati per il quale i difensori avevano presentato istanza subito dopo l'arresto. Ora si attende la pronuncia del Riesame per gli altri due ragazzi indagati con lui, Raffaele B. e Antonio C.

A denunciare la violenza fu la stessa vittima, trovata in lacrime da un passante la sera del 5 marzo su una panchina della stazione di San Giorgio a Cremano. Le indagini permisero di identificare in poche ore i tre giovani, ripresi anche da una telecamera di sorveglianza. I tre avevano sperato che bastasse radersi la barba per non essere riconosciuti e passarla liscia. Ma il loro escamotage non era servito.

La ragazza, ventiquattro anni, raccontò che l'avevano tenuta con la forza in un ascensore per poi abusare di lei.

Per i fermati l'accusa è di violenza sessuale di gruppo. I tre, al momento della cattura, avevano ammesso il rapporto sessuale, sostenendo però che la ventiquattrenne era consenziente.

Secondo i legali del ragazzo, Eduardo Izzo e Giuseppina Rendina, ci sarebbero alcune contraddizioni tra il racconto della vittima e i fotogrammi estrapolati dalle telecamere installate all'interno della stazione che hanno ripreso alcune fasi immediatamente precedenti alla contestata violenza: le contraddizioni riguarderebbero principalmente il momento dell'ingresso in ascensore, che non sarebbe stato determinato da un'azione di forza. Alla luce di queste circostanze la difesa ne ha chiesto la scarcerazione.

Ma bisognerà attendere qualche settimana per capire se il Tribunale della Libertà ha effettivamente accolto i rilievi della difesa o se le ragioni dell'annullamento dell'ordinanza di custodia cautelare sono altre. Solo dopo il deposito delle motivazioni del Riesame, la procura potrà decidere se impugnare il provvedimento in Cassazione.

La ragazza aveva raccontato che i tre giovani avevano già provato a violentarla nella stazione della Circumvesuviana, ma lei era riuscita a divincolarsi e per paura non aveva denunciato il tentativo di stupro. Poi, con il pretesto di chiederle scusa, il 5 l'hanno avvicinata di nuovo, proprio mentre era alla stazione, e si sono messi a parlare con lei. Quindi l'hanno invitata insistentemente a fumare uno spinello con loro e a quel punto l'hanno aggredita.

Almeno a detta della vittima, che ha confessato di essere stata violentata a turno dai coetanei, che si sarebbero dati il cambio nel vano ascensore. Uno l'avrebbe retta, per impedirle in ogni modo di fuggire, mentre gli altri due tenevano ferme le porte. E poi si sarebbero divertiti a rotazione.

La ragazza subito dopo l'aggressione era stata vista dai medici della clinica Villa Betania, che l'avevano medicata e poi dimessa. Intanto la polizia portava avanti le ricerche con grande rapidità. I giovani alla fine sono stati identificati grazie a un amico della giovane, che ha portato gli investigatori ai profili Facebook dei responsabili. Era stato proprio questo testimone, tre settimane prima, a presentare i ragazzi alla vittima. Dai rispettivi profili la ventiquattrenne è riuscita a riconoscere i volti degli aggressori. Poche ore dopo, anche grazie alle immagini riprese dalle telecamere, i poliziotti hanno bussato a casa dei tre per fermarli.

I cittadini di San Giorgio a Cremano qualche giorno dopo si erano ritrovati nella piazzetta della stazione della Circumvesuviana con una candela rossa,

«per sentirsi comunità».

«In momenti come questi - aveva spiegato il sindaco Giorgio Zinno - ancora di più abbiamo necessità di sentirci comunità e di dimostrare, tutti insieme, vicinanza alla ragazza che ha subito violenza».

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