Da Porta Garibaldi a Porta Vittoria. Un incubo lungo cinque chilometri e una manciata di minuti, quelli che bastano per stuprare una ragazza a bordo di un treno in pieno giorno. Il nuovo episodio di violenza risale solo a ieri mattina ancora una volta a Milano: tutto comincia quando la vittima, una 21enne, scambia poche parole con un uomo al quale chiede indicazioni in stazione. Deve raggiungere Bergamo, lui le indica il treno delle 10.26 per Treviglio, lei ringrazia e si avvia verso la banchina.
Ma trascorrono solo pochi minuti e la ragazza ritrova sul convoglio lo stesso uomo, forse un sudamericano sui 40 anni. Nel vagone sono solo in tre ed è quando si sposta l'unico passeggero oltre all'aggressore e alla vittima che comincia la violenza: il quarantenne le salta addosso afferrandola alle spalle, poi la spinge verso di sé stringendola tra il sedile e il finestrino. «Senza neanche accorgermene mi ha costretta a stendermi con la forza sui sedili, poi mi è salito sopra», avrebbe detto in seguito la ragazza, ormai stravolta. E sono proprio le sue parole - riportate dall'edizione bergamasca del Corriere - a ricostruire quei drammatici momenti: «Ha iniziato a baciarmi in bocca e sul collo, mi sono sentita le mani addosso dappertutto. Avevo i pantaloni abbassati. Per lo choc ho perso conoscenza». Sono attimi di terrore: nessuno è presente, nessuno può salvarla. Tranne se stessa. Con uno scatto riesce a riprendersi: «In un momento di lucidità ho urlato più forte che potevo e gli ho sferrato un colpo sotto il mento. Ho iniziato a correre finché ho trovato il controllore e con lui siamo corsi fino in cima al treno, dove c'era la polizia». Le porte del treno vengono immediatamente bloccate per evitare la fuga, ma quando la pattuglia sale a bordo dell'uomo non c'è traccia.
«Era riuscito a scappare - racconta la 21enne, poi trasformata all'ospedale di Treviglio -. Credo tra Forlanini e Porta Vittoria», ovvero le stazioni attraversate mentre lei cercava il controllore. Intanto dalla giornata di ieri la polizia ferroviaria ha avviato le indagini e risentirà la ragazza per formalizzare la sua denuncia. Ma intanto Milano finisce ancora una volta nelle cronache della violenza sessuale, a distanza di poche ore da un altro racconto raccapricciante. E' infatti ancora fisso nella memoria collettiva lo stupro della notte tra il 31 marzo e il primo aprile scorsi, quando una 24enne in un momento di smarrimento all'uscita ad un locale si fida di un 37enne marocchino che le offre aiuto. Camminano per un chilometro e poi in un giaciglio improvvisato nel quartiere di lusso dei grattacieli di Porta Nuova si consuma lo stupro.
La ragazza si ritrova anche un coccio di bottiglia puntato al volto per aver provato a reagire. «Se non la finisci ti sfregio, se lo fai un'altra volta ti ammazzo», minaccia l'aggressore prima di continuare a violentare la ragazza per ore nel corso di quella notte.
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