Su Kiev non si cita la Russia. È polemica

Gli ucraini condannano gli equilibrismi. Ma dagli Usa ecco gli Atacms

Su Kiev non si cita la Russia. È polemica
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L'Ucraina rivela ancora una volta le fratture tra i leader del G20, che riescono a trovare l'accordo per una dichiarazione congiunta con opinioni condivise su sviluppo economico e clima, ma non condannano esplicitamente l'invasione russa. Un'intesa al ribasso, quella sul conflitto, che Kiev critica duramente. «Tutti i Paesi devono astenersi dalla minaccia e dall'uso della forza per cercare l'acquisizione territoriale - si legge nel comunicato, concordato mentre il vertice in India era ancora in corso - Per quanto riguarda la guerra in Ucraina, ricordando la discussione di Bali, ribadiamo le nostre posizioni nazionali e le risoluzioni adottate dal Consiglio di Sicurezza e dall'Assemblea Generale Onu». Si sottolinea poi che «tutti gli stati devono agire in modo coerente con gli scopi e i principi della Carta delle Nazioni Unite nella sua interezza», ribadendo che «l'uso o la minaccia dell'uso di armi nucleari è inammissibile». Il fatto che si denunci l'uso della forza in Ucraina senza menzionare in forma esplicita l'aggressione di Mosca, tuttavia, scatena la reazione di Kiev, «grata ai partner che hanno cercato di includere una formulazione forte nel testo», ma «per quanto riguarda l'aggressione della Russia il G20 non ha nulla di cui essere orgoglioso», sottolinea il portavoce del ministero degli Esteri Oleg Nikolenko.

Nonostante il comunicato rifletta una posizione molto più morbida di quelle adottate individualmente dagli Stati Uniti e dai suoi alleati occidentali, raccoglie il plauso di Washington. Il consigliere per la sicurezza nazionale Usa Jake Sullivan - membro della delegazione a New Delhi con il presidente Joe Biden - definisce la dichiarazione una «pietra miliare significativa per la presidenza indiana e un voto di fiducia sul fatto che il G20 possa riunirsi per affrontare una serie di questioni urgenti. Inoltre, nei paragrafi sull'Ucraina, dal nostro punto di vista fa un ottimo lavoro nel difendere il principio secondo cui gli stati non possono usare la forza per cercare di acquisire territori». I leader del G20 nel testo richiedono anche la «piena, tempestiva ed efficace attuazione» dell'accordo sul grano, «efficace per garantire consegne immediate e senza ostacoli di prodotti alimentari e fertilizzanti provenienti da Russia e Ucraina», ed enfatizzano «l'importanza di sostenere la sicurezza alimentare ed energetica, chiedendo la cessazione della distruzione militare o di altri attacchi a infrastrutture rilevanti».

L'amministrazione Biden, intanto, potrebbe inserire nel prossimo pacchetto di aiuti per la prima volta i missili a lungo raggio Atacms. A rivelarlo è Abc News citando alcune fonti, pur se una decisione definitiva non è ancora stata presa. «Il trasferimento dei cruciali missili a lungo raggio ha la funzione di inviare a tutti un segnale chiaro sul fatto che la guerra sarà portata alla conclusione, che la Russia deve perdere, oltre alla funzione pratica dell'accelerazione della distruzione delle risorse di Mosca», afferma il consigliere presidenziale ucraino Mikhaylo Podolyak. Mentre Volodymyr Zelensky assicura che «stiamo riuscendo a liberare la nostra terra dagli occupanti».

Allo stesso tempo, tuttavia, fonti di Washington fanno notare come nei pacchetti di aiuti, in maniera velata, si stia piano piano modificando il linguaggio con cui ci si approccia al conflitto, affiancando alla priorità del supporto militare anche un inizio di ragionamento su rinascita, ricostruzione e messa in sicurezza. E proprio in questa ottica è stata anche la missione della delegazione italiana per la ricostruzione di Odessa, partendo dalla Cattedrale.

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