"Sui rimpatri certi magistrati politicizzati tentano di imporre la loro visione ideologica"

Il sottosegretario all'Interno Wanda Ferro: "L'opposizione della Chiesa? Con la politica delle porte aperte si va contro l'accoglienza"

"Sui rimpatri certi magistrati politicizzati tentano di imporre la loro visione ideologica"
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Wanda Ferro, 55 anni, deputata di FdI, sottosegretario all'Interno. Parliamo di migranti. Il governo ha aperto un nuovo centro di trattenimento per gli immigrati a Porto Empedocle, ma la magistratura continua a remare contro. I primi sei casi esaminati hanno portato a una sola convalida del decreto di espulsione e cinque «liberi tutti». Erano tunisini, venivano da un paese sicuro. Secondo lei perché la magistratura si oppone in modo così compatto alla politica del governo?

«Non parlerei di magistratura in generale, ma delle decisioni di singoli magistrati, spesso politicizzati, che anziché applicare le norme approvate dal legislatore tentano di imporre una visione ideologica. D'altro canto, la vicenda che ha riguardato il giudice Apostolico la dice lunga su quanto alcune decisioni siano espressione di una visione militante perfettamente coincidente con quella dei partiti di sinistra, che continuano a sostenere in maniera irresponsabile un'immigrazione incontrollata e senza regole».

Singoli magistrati?

«Sì. Che evidentemente si sentono investiti di una missione ideologica sul tema migratorio».

Dicono che c'è un quadro europeo che va rispettato.

«I grandi Paesi europei governati dalla sinistra, come la Germania di Scholz e il Regno Unito di Starmer, seguendo la linea del governo italiano stanno varando provvedimenti restrittivi contro l'immigrazione illegale. Proprio oggi un'icona europea della sinistra italiana, il premier spagnolo Pedro Sanchez, ha ribadito la necessità di promuovere la migrazione regolare, sicura e ordinata e combattere quella irregolare e chi ne fa un business, come le mafie».

Oltre alla magistratura, si oppone anche la Chiesa. I vescovi addirittura hanno attrezzato una loro nave per i soccorsi in mare. È normale una cosa del genere?

«Ciò che mi lascia perplessa è che sostenendo la politica delle porte aperte a tutti si va contro l'accoglienza. L'immigrazione irregolare da un lato è pericolosa per le nostre comunità - soprattutto quelle che vivono nelle periferie urbane - dall'altro lato non consente ai migranti di costruirsi quel destino migliore che cercano attraversando il Mediterraneo».

Porti aperti, dice la Chiesa

«Facciamo arrivare migliaia di migranti sulla banchina di un porto, e poi? Chi si preoccupa del destino di queste persone? Quale lavoro le aspetta? L'immigrazione rappresenta una fattore positivo per il migrante e per noi solo se è a un livello sostenibile».

Il Papa è stato durissimo contro i respingimenti. Arriveremo a una contrapposizione tra governo e Chiesa?

«Il Papa dice anche che le rotte migratorie sono spesso segnate da attraversamenti di mari e deserti, che per molte, troppe persone risultano mortali'. Impedire le partenze sulle carrette del mare è questo l'unico modo per evitare quelle tragedie. Infatti, quando calano le partenze crollano i naufragi. Su questo basta vedere i dati di Frontex».

Il governo sta facendo cose concrete per contrastare l'immigrazione irregolare?

«Sì. I risultati ci danno ragione: l'Italia nei primi sei mesi del 2024 è stata interessata dal calo più forte del flusso migratorio in Europa, con una riduzione degli sbarchi del 63 per cento».

È vero che le Ong costituiscono un pull factor che spinge tutti i migranti verso l'Italia?

«Chiunque si trovi in pericolo in mare deve essere salvato. E questa non è una funzione appaltata alle Ong, ma viene svolta ogni giorno dalle unità militari della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza che portano a termine una infinità di missioni di ricerca e soccorso. Troppo spesso invece le Ong, la cui ostilità alle politiche del nostro governo è dichiarata, pattugliano le acque prospicienti i Paesi di transito per trasbordare i migranti e traghettarli in Italia: così non fanno che agevolare la fiorente attività dei trafficanti».

Nella maggioranza c'è anche il dissenso tra Tajani e gli altri sul problema dello ius scholae. Lei che posizione ha.

«Penso che il tema della cittadinanza non vada confuso con quello del contrasto all'immigrazione illegale. Lo ius scholae puro - che non esiste in alcun Paese europeo - non è un argomento all'ordine del giorno del governo, anche perché non è una questione di sostanza, quanto una bandierina politica per la sinistra».

Sarà possibile recuperare la compattezza della maggioranza?

«La maggioranza condivide un programma di governo importante e impegnativo, al centro del quale c'è la

volontà di riformare lo Stato per renderlo più efficiente, moderno, capace di rendere effettivi i diritti e dare risposte ai bisogni dei cittadini. Restare compatti è una responsabilità che abbiamo nei confronti della nazione».

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