"Sul fianco Est un muro di droni. A Kiev 6 miliardi. Stop unanimità"

"Difenderemo ogni centimetro". Avviso a Orbán: "Deciderà la maggioranza". E a Putin: "La nostra risposta sarà forte"

"Sul fianco Est un muro di droni. A Kiev 6 miliardi. Stop unanimità"
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Più che un intervento un manifesto. L'ennesima provocazione russa potrebbe segnare un punto di non ritorno nella politica europea e occidentale e a farsene portavoce è stata una presidente della Commissione Ursula von der Leyen forse mai così arrabbiata e al tempo stesso precisa e puntuale nel dettare la linea del Vecchio Continente e fronteggiare a dovere la Russia di Putin e chiunque voglia schierarsi dalla sua parte. "L'Europa difenderà ogni centimetro del suo territorio. In ogni Paese che ho visitato ho sentito lo stesso messaggio: non c'è tempo da perdere", ha detto.

Una Unione europea e autonoma e indipendente. Sostegno forte all'Ucraina e ai Paesi del fronte orientale della coalizione atlantica, a partire ovviamente dalla Polonia. Avvisi alla Russia. Punti cardine di un discorso per cui richiede "unità tra gli Stati membri, unità tra le istituzioni dell'Ue, unità tra le forze democratiche filoeuropee" perché "non c'è semplicemente spazio o tempo per la nostalgia", in un momento in cui "l'Europa deve lottare per il suo ruolo in un mondo in cui molte grandi potenze sono ambivalenti o apertamente ostili all'Europa", spiega von der Leyen. "L'Europa ha il coraggio di affrontare questa battaglia? O vogliamo solo litigare tra di noi ed essere paralizzati dalle nostre divisioni? È una domanda a cui tutti noi dobbiamo rispondere".

E per questo la presidente della Commissione punta forte sulle decisioni in politica estera e sulla difesa comune che spesso procede ad ostacoli perché richiede l'unanimità dei 27. E allora, lancia un messaggio chiaro a chi, come l'Ungheria di Orbán e la Slovacchia di Fico, troppo spesso si è schierato su posizioni ambigue o addirittura sfacciatamente filo-russe. "Sostengo il diritto di iniziativa del Parlamento europeo. E credo che sia necessario passare alla maggioranza qualificata in alcuni settori, ad esempio in politica estera. È ora di liberarsi dalle catene dell'unanimità", ha detto senza mezze parole von der Leyen. Aggiungendo che "l'indipendenza dell'Europa consiste nel proteggere le nostre libertà. La libertà di decidere. Di esprimersi. Di spostarsi in tutto il continente. La libertà di votare. Di amare. Di pregare". E quindi "abbiamo rafforzato il legame tra i fondi e il rispetto dello Stato di diritto e andremo ancora oltre. Il rispetto dello Stato di diritto è un requisito imprescindibile per i fondi dell'Ue. Ora e in futuro". E a qualcuno a Budapest e dintorni saranno fischiate non poco le orecchie.

Ma buona parte del suo intervento von der Leyen lo ha dedicato a quello che ormai è un nemico dichiarato, la Russia di Putin. "Dobbiamo fare più pressione sulla Russia affinché si sieda al tavolo dei negoziati. Abbiamo bisogno di più sanzioni. Stiamo lavorando al 19º pacchetto in coordinamento con i partner. Stiamo valutando in particolare l'eliminazione graduale e più rapida dei combustibili fossili russi, della flotta ombra e dei paesi terzi", ha detto la presidente, aggiungendo che "abbiamo tutti visto cosa intende la Russia per diplomazia. Il messaggio è chiaro. E anche la nostra risposta deve essere chiara". Riguardo alla vicinanza a Kiev, von der Leyen spiega che "abbiamo bisogno di maggiore sostegno per l'Ucraina. Nessuno ha contribuito quanto l'Europa. Quasi 170 miliardi di euro di aiuti militari e finanziari finora ma posso annunciare che l'Europa anticiperà 6 miliardi di euro dal prestito G7 e stipulerà un'alleanza sui droni con l'Ucraina. L'Ucraina ha l'ingegnosità. Ciò di cui ha bisogno ora è la scala industriale e insieme possiamo fornirgliela".

Per quanto riguarda il fronte Est dell'Alleanza, minacciato dagli sconfinamenti russi con timore di escalation, Ursula non ha dubbi: "Dobbiamo ascoltare l'appello dei nostri amici baltici e costruire un muro di droni". L'unico muro di cui l'Europa, al momento, sembra avere bisogno.

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