«Bisogna far presto. Bisogna decidere entro una settimana, altrimenti ritiro la mia disponibilità». Candidato in pectore per il centrosinistra alle prossime regionali in Liguria, Andrea Orlando lancia un ultimatum alla coalizione: «Bisogna far presto». Un ultimatum-appello per «non perdere tempo prezioso e indicare soluzioni e proposte concrete ai liguri e al sistema economico e sociale della regione». Durante la commemorazione di un partigiano ucciso ottant'anni fa a Santo Stefano d'Aveto, l'ex ministro Guardasigilli dei governi Renzi e Gentiloni ha parlato della prossima scadenza elettorale come di una vera «sfida per la rigenerazione in Liguria richiede uno sforzo di consapevolezza da parte di tutte le forze politiche che lavorano per l'alternativa al centrodestra». Sanità pubblica, crisi industriali, diritto alla mobilità, aree interne, lavoro di qualità, infrastrutture strategiche, questi i temi su cui puntare. Ma ci vuole tempo, spiega. Quindi è urgente un chiarimento. Anche sulla stessa candidatura a governatore. «La mia disponibilità è una carta sul tavolo della coalizione - spiega Orlando - se non dovesse servire va tolta e ne va verificata un'altra che, se unisce di più, sono disponibile a sostenere». Intanto, il campo largo è ancora tutto da verificare: oltre al M5s che ha indicato il senatore Pirondini quale proprio candidato (che si dice non ostativo sul nome di Orlando), ci sono dubbi ancora sull'adesione di Italia Viva mentre stamani anche Ferruccio Sansa (Lista Sansa) sui social lamenta «la perdita di tempo.
Abbiamo perso mesi senza discutere di programmi e idee e senza scegliere il candidato ma parlando di strategie e chiacchiere mentre forse qualcuno sperava di guadagnare spazio politico, discutendo di Renzi, un partito che quasi tutte le forze del centrosinistra hanno detto di non volere e che a Genova sta con Bucci».
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