Sulla manovra ancora scontro Per la famiglia solo briciole

La carta bimbi da 400 euro è solo una partita di giro Strada in salita per il dl fiscale, battaglia sulla cedolare

Sulla manovra ancora scontro Per la famiglia solo briciole

Manovra a ostacoli. La pubblicazione del decreto fiscale in Gazzetta ufficiale era prevista ieri, ma è slittata con tutta probabilità a oggi. La legge che inasprisce le pene per gli evasori non piace a tutti nel governo. Ma anche al Quirinale sarebbero stati sollevati dubbi. Difficile dimostrare i requisiti di necessità e urgenza di misure che entrano in vigore dopo nove mesi dall'approvazione, come l'innalzamento della soglia del contante o le stesse norme che portano da sei a otto anni la detenzione per fatture false.

Ancora in alto mare anche la presentazione del disegno di legge di Bilancio vero e proprio. Il governo sta cercando di limare alcune misure politicamente indigeste. Ad esempio, l'aumento dell'imposta di registro sulle compravendite immobiliari e della cedolare secca sugli affitti concordati, che dovrebbe passare dal 10 al 12,5 per cento.

Manovra poco favorevole amche alle famiglie. Le anticipazioni sul disegno di legge di Bilancio delle ultime ore hanno puntato sulla «carta bimbi». Un bonus da 400 euro al mese. È una sorta di ponte che dovrà portare al famoso pacchetto famiglia. Misure che sarebbero dovute diventare legge subito dopo l'estate, basate soprattutto su un assegno unico. Il pacchetto è stato rinviato alla legge di Bilancio. L'ultima versione è un fondo da due miliardi nel prossimo triennio.

Ma non si tratta di risorse nuove. Dal prossimo anno si creerà un unico fondo che riunisce gli attuali bonus (nascita, bebè, voucher asili nido). Si aggiungeranno - sempre che le anticipazioni siano confermate - altri 500 milioni. Obiettivo: finanziare, a partire dal 2021, una «carta bimbi» da 400 euro al mese a permettere alle famiglie di coprire le rette per gli asili nido o azzerarle per i nuclei a basso reddito, ma anche per le baby sitter. Sarà individuato un tetto reddituale tramite Isee.

Non è comunque un aiuto alla natalità che era già stato escluso dalla Nadef, la Nota di aggiornamento del Def.

Le anticipazioni circolate nei giorni scorsi, anche se sono solo una sintesi ad uso interno del M5s, confermano invece il taglio alle detrazioni Irpef al 19% per i contribuenti con redditi lordi tra i 120mila e i 240mila euro all'anno, escluse quelle sulla salute e sugli interessi sui mutui. Tagliate tutte le altre, comprese quelle sugli asili nido e sullle spese universitarie per i figli.

Tra le materie ancora oggetto di discussione e di trattative nella maggioranza, oltre alla cedolare secca, ci sono le risorse per la scuola. Per il ministro dell'Istruzione, Lorenzo Fioramonti, le risorse per il comparto «sono molto inferiori a quello di cui abbiamo bisogno e che avevo immaginato». Comunque, ha assicurato, per quanto attiene la legge di Bilancio «siamo ancora in una fase molto evolutiva».

Materia di scontro anche plastic e sugar tax. Insieme alla Web tax portano alla manovra due miliardi di euro. Ma le prime due non piacciono a Italia viva di Matteo Renzi, ma nemmeno a parte del Pd. Dalla plastic e dalla sugar tax è atteso un gettito pari a circa 1,3 miliardi di euro, dalla tassa alle multinazionali del web si attendono invece entrare per 700 milioni.

Tra le novità di ieri il congelamento di parte delle risorse per quota 100, in attesa di quantificare con precisione i risparmi. Fa parte delle rassicurazioni date dal ministro dell'Economia Roberto Gualtieri a Bruxelles

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