Cronache

Sull'Etna un cadavere di 40 anni fa. La figlia di De Mauro: test del Dna

Potrebbe essere il giornalista dell'"Ora" rapito nel '70

Sull'Etna un cadavere di 40 anni fa. La figlia di De Mauro: test del Dna

I resti umani di un uomo, risalenti a una quarantina di anni fa, sono stati scoperti sull'Etna dai militari del soccorso alpino della guardia di finanza, impegnati in una esercitazione di routine. Erano all'interno di una grotta lavica in territorio di Zafferana.

Il ritrovamento ha messo in agitazione una decina di famiglie e tra le segnalazioni giunte alle fiamme gialle c'è anche da quella di Mauro De Mauro, il giornalista del quotidiano «L'Ora», rapito il 16 settembre 1970 mentre tornava a casa a Palermo, il cui corpo non venne mai ritrovato. Ora i familiari hanno chiesto e ottenuto dalla procura di Catania, un esame comparativo del Dna, per verificare se si tratti dei suoi resti.

Le indagini fanno ipotizzare che fosse un uomo di almeno 50 anni di età, alto circa un metro e settanta, con delle malformazioni congenite al naso e alla bocca, il cui decesso potrebbe essere avvenuto tra gli anni 70 e 90, probabilmente tra l'autunno e l'inverno. Secondo una prima ricostruzione sembra verosimile che si sia introdotto volontariamente nell'anfratto, altrimenti difficilmente accessibile, e che sia morto per cause non violente.

Indossava dei lunghi pantaloni scuri, una camicia chiara a righe, un leggero maglione di lana, una cravatta nera, una mantellina di nylon verde scuro, un cappello di lana con pon-pon e degli scarponcini Pivetta numero 41. Rinvenute anche delle monete metalliche, in particolare una da 100 lire che riporta l'anno 1977, mentre Mauro De Mauro è stato sequestrato nel 1970.

È stato il pastore tedesco Halma, un cane da ricerca e soccorso, a mettere sulla giusta strada i militari che si sono subito concentrati nell'anfratto segnalato, stretto e accidentato. Lo stato di quel che rimane del corpo ha fatto capire subito che il decesso risale a molto tempo fa. Informata la procura, sono stati i carabinieri della sezione investigazioni scientifiche del comando provinciale di Catania a compiere i rilievi curando il trasporto delle spoglie presso l'obitorio dell'ospedale Cannizzaro.

Le Fiamme gialle sono ora all'opera per dare un nome e un volto all'uomo, che aveva al polso un orologio Omega con cinturino in tela e nella tasca della giacca un pettine dentro una custodia.

Eventuali segnalazioni di persone scomparse nel periodo indicato, possono essere inoltrate allo 0955192125.

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