Donald Trump "ha la personalità di un alcolizzato" (anche se è astemio) e molte delle sue azioni nel secondo mandato sono state motivate dal desiderio di vendetta. Sono alcune delle valutazioni decisamente poco lusinghiere che il capo di gabinetto della Casa Bianca, Susie Wiles, avrebbe espresso nel corso di numerose interviste a tutto campo con Vanity Fair. La "lady di ghiaccio", come viene chiamata, ha immediatamente bollato l'articolo come "diffamatorio" e "formulato in modo disonesto contro di me e il miglior presidente della storia". "Il contesto è stato ignorato e molto di ciò che io e altri abbiamo detto sulla squadra e sul comandante in capo è stato omesso - ha aggiunto - Presumo che sia stato fatto per dipingere una narrazione estremamente caotica e negativa su Trump". Anche la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, si è schierata in sua difesa, dicendo che l'amministrazione Usa "sostiene in pieno" il capo dello staff, che ha "aiutato il presidente ad avere i primi 11 mesi più di successo della storia. E Trump non ha una consigliera più leale di Susie".
Secondo la serie di interviste concesse alla rivista, Wales avrebbe ammesso che il desiderio di vendetta di Trump potrebbe aver in parte alimentato le incriminazioni e i procedimenti giudiziari avviati contro i suoi nemici politici. "Voglio dire, la gente potrebbe pensare che sembri una vendetta", ha detto in risposta a una domanda sul fallito procedimento contro l'ex direttore dell'Fbi, James Comey: "E non posso dirvi perché non dovreste pensarlo". Inoltre, ha descritto diverse aree controverse in cui il comandante in capo ha ignorato i suoi consigli, tra cui le deportazioni e le concessioni di grazia. Il tycoon - avrebbe sottolineato ancora - ha la "personalità di un alcolizzato". Wiles, prima donna a ricoprire il ruolo di capo di gabinetto, avrebbe espresso valutazioni impietose pure su diversi stretti alleati del presidente, a partire dal vice JD Vance, che è stato un "teorico della cospirazione per un decennio", e la cui conversione politica da critico di Donald a suo sostenitore è stata basata in parte su motivi politici, visto che si stava candidando al Senato. Mentre Elon Musk è un "consumatore dichiarato di ketamina", le cui azioni non sono state sempre "razionali" e in molti casi l'hanno lasciata "sbigottita". Infine, il capo dell'ufficio gestione e bilancio e coautore del progetto conservatore Project 2025, Russell Vought, è un "fanatico di destra assoluto", e la ministra della giustizia Pam Bondi ha "completamento fallito" nella gestione dei documenti relativi al caso del finanziere pedofilo Jeffrey Epstein. Wiles è nota all'interno della Casa Bianca come una persona attenta e con pochi detrattori interni, a differenza degli uomini che hanno ricoperto lo stesso incarico durante il primo mandato di Trump. Lei, al contrario, ha mantenuto la fiducia del tycoon, in parte gestendo la West Wing in maniera efficiente, ma senza cercare di limitare gli impulsi del presidente. The Donald si riferisce regolarmente alla sua principale collaboratrice come "la donna più potente del mondo", con la capacità di influenzare gli affari globali con una sola telefonata.
"Molte decisioni di grande importanza vengono prese per capriccio di Trump - ha commentato invece un ex capo staff repubblicano - E per quanto ne so, l'unica forza in grado di indirizzare o incanalare questo capriccio è Susie".