«Tenite nù figlio mostro... ma purtatelo miezz e mostri...». Massimo Troisi nel film Ricomincio da tre se la prende con i genitori del «ragazzo-prodigio» suo vicino di casa ai tempi dell'infanzia che gli veniva sempre indicato come modello da seguire perché era «bravo in tutto», mentre lui era un «ciuccio».
Anche Andrea Muzii, romano, 20 anni, è un «mostro». E speriamo che viva in una villetta isolata, evitando così a eventuali suoi coetanei di vivere il medesimo senso di frustrazione patito dal giovane Troisi.
Ma perché Andrea è un «mostro»? Provate voi a risolvere, bendato, in 42 secondi il cubo di Rubik. Lui ci riesce perché ha una memoria che, in confronto, un elefante è uno sbadato. Grazie a questa sua dote naturale Andrea è diventato il nuovo campione del mondo di memoria.
Muzii ha conquistato il gradino più alto del podio con 8.170 punti, ai campionati appena conclusi a Zhuhai, in Cina, dove dal 29 novembre all'1 dicembre, si sono confrontati 170 concorrenti da tutto il mondo. Andrea, studente di Medicina (per lui superare l'esame di Anatomia è stato uno scherzo), si allena da due anni, ed ha iniziato a gareggiare dal 2018. Reduce dalla vittoria al Campionato Europeo in Svezia due settimane fa, Andrea ha bissato il successo in Cina e la prossima tappa saranno le «Memoriadi», cioè le Olimpiadi dei campioni della memoria che si terranno nel 2020 a Dubai.
Le discipline dei Campionati Mondiali in cui Andrea si è appena cimentato sono dieci: si memorizzano immagini, carte da gioco, parole, nomi e volti, numeri sotto dettatura, ecc., con diversi tempi e modalità. Per esempio, tra i record mondiali battuti da Andrea in questa occasione, c'è il massimo numero di carte da gioco memorizzate in mezz'ora: 1.829 carte (più di 35 mazzi mischiati e ricostruiti senza errori); Muzii, che detiene 17 record italiani, 8 record europei e 6 del mondo nelle diverse discipline, ai campionati di Zhuhai ha migliorato ben 2 record del mondo.
Una vittoria ottenuta grazia al «costante allenamento, minimo tre ore agiorno», spiega Andrea: «Non è un dono naturale occorre solo conoscere le tecniche specifiche, come l'antichissimo metodo del palazzo della memoria».
«Ci sono dei principi mnemonici - racconta Mizii - ma le tecniche sono sempre le stesse, si tratta di convertire le informazioni in immagini. Sono molto utili anche i video, con Alessandro De Concini, un mio caro amico, stiamo realizzando un video, un corso online che spiega proprio come si acquisiscono queste tecniche. Ci piacerebbe che questi grandi risultati fossero utili agli altri, per esempio a chi ha poca memoria o a chi, per vari motivi ne ha persa un po' e potrebbe riacquistarla. Ecco, sarebbe bello riuscire ad aiutare queste persone».
Il suo rammarico più grande? «Aver scoperto soltanto da poco la passione per i numeri e per la memoria
- risponde il «mostro» -. O l'avrebbe sfruttata a scuola, sia alle medie, che al Liceo Scientifico M. Azzarita ai Parioli». Dove lo ricordano tutti sempre elegante e con una agenda sottobraccio: la Smemoranda, ovviamente.
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