L' idea è quella di una riunione ristretta. Un confronto cui far partecipare i ministri di Lega e Forza Italia. E con loro anche i capigruppo di Camera e Senato dei rispettivi partiti. Il gruppo sarà poi completato dai vertici delle due formazioni. Allo scopo di fare il punto sull'azione concertata all'interno del governo Draghi. E non solo. Sarà anche il luogo più adatto per verificare i primi passi della futura federazione. Questo inedito «organismo» è il parto del lungo e proficuo - a detta dei diretti interessati - confronto tra Matteo Salvini e Silvio Berlusconi. I due avevano in programma una veloce (e leggera) cena venerdì nella villa di Porto Rotondo del leader di Forza Italia. Il confronto si è protratto. E la piacevolezza della serata e la rinnovata sintonia hanno spinto l'ospite a trattenersi anche a dormire. Per darsi appuntamento ieri a colazione per continuare il confronto. I due hanno condiviso l'idea di un rapporto ancora più serrato e la riunione dei vertici dei partiti con i ministri va letta proprio in questo senso. Si terrà molto probabilmente a fine settembre (prima del voto delle amministrative). Il primo passo è dunque percorso di sempre maggiore condivisione delle scelte politiche. Alto obiettivo è il rafforzamento del governo Draghi nel cammino verso il taglio della burocrazia, della diminuzione delle tasse e delle riforme, in contrapposizione a Pd e 5Stelle che sembrano concentrarsi su altre priorità come patrimoniale e ius soli.
Nel corso dell'incontro si è parlato a fondo della crisi in Afghanistan: Berlusconi e Salvini hanno condiviso la grande preoccupazione per quanto sta accadendo. I due leader hanno convenuto sulla «necessità di sostenere l'accoglienza dei più fragili in fuga, a partire da donne e bambini», senza spalancare le frontiere in modo indiscriminato e senza concedere nulla ai talebani. Per giungere a questo obiettivo sarà necessario un intenso lavoro diplomatico, che peraltro i due leader stanno già facendo, per richiamare anche gli altri Paesi alla responsabilità.
La genuina cordialità del confronto è stata, commentano fonti della Lega, il naturale corollario di quanto avvenuto a Milano Marittima a fine luglio quando Berlusconi telefonò in diretta durante un evento della Lega per spendere in favore di Salvini parole di profonda stima e simpatia.
E ancora ieri lo stesso Salvini pubblicava sui social una foto insieme con Berlusconi a Villa Certosa. Con in bella mostra una maglietta del Milan e una didascalia che segna un profilo preciso della futura politica dei due partiti e della nascitura federazione. «Salute, sicurezza e lavoro per gli italiani - scrive su Twitter -, taglio delle tasse, giustizia e burocrazia efficienti e moderne. E attenzione a quello che accade in Afghanistan, con l'impegno a combattere il terrorismo islamico, a garantire accoglienza a donne e bambini in fuga, a contrastare i trafficanti di uomini, droga e armi».
Durante il breve soggiorno a Villa Certosa c'è stato anche tempo per far vedere agli ospiti (il leader della Lega era accompagnato dalla fidanzata Francesca Verdini) i celebri cactus di Villa Certosa e per offrire loro una leggera cena a base di riso e pesce. Ripetendo, secondo molti osservatori di cose politiche, quei riti di ospitalità e amicizia che avevano nel 1994 sigillato il rapporto tra il leader di Forza Italia e l'allora segretario della Lega Nord Umberto Bossi.
«Siamo soddisfatti perché viene ufficializzato e condiviso l'inizio di un percorso con l'idea della federazione del centrodestra di governo», affermano fonti della Lega. Soddisfazione condivisa anche tra gli azzurri.
«Dopo l'incontro di due settimane fa con Giorgia Meloni - recita un comunicato di Forza Italia -, si conferma il ruolo di federatore del presidente Berlusconi, che ha creato il centrodestra nel 1994, e la centralità di Forza Italia».
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