Il caos sul reddito di cittadinanza e «quota 100» tra Lega e M5S ha origini sia politiche sia tecniche. Alle prime si ascrivono i contrasti tra di Maio e Salvini sull'immigrazione e soprattutto sui fondi per i disabili il cui stanziamento (400 milioni) è stato solo di recente garantito dal ministro del Lavoro. Tra le questioni tecniche rientrano non solo le complessità di un testo mal scritto che pone notevoli problemi alla Ragioneria generale di Stato, ma anche le implicazioni a livello di bilancio di due provvedimenti che costano oltre 11 miliardi.
Tra queste la compatibilità tra reddito di cittadinanza e Naspi, il divieto recentemente introdotto di accesso al beneficio per coloro che si sono dimessi dal lavoro negli ultimi 12 mesi, ma anche la sanatoria contributiva per gli «under 40» ha costi tutti ancora da calcolare. Ad aprile il nuovo sussidio dovrebbe partire ma è ancora tutto fermo.
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