
Il personaggio stavolta è lui, l'eccessivo Fedez, tra i giovani moderati di Forza Italia a Congresso. Il rapper, non certo allineato sulle posizioni politiche azzurre, che in passato ha criticato e pure offeso Silvio Berlusconi, strizzato l'occhio a sinistra e regalato una canzone ai Cinque Stelle, è stato invitato per parlare di disagio giovanile, quello cui si riferisce anche nella canzone, portata a Sanremo, Battito.
Sul palco, con cappellino nero, catena sulla t-shirt, pantaloni da tuta e scarpe da ginnastica, in realtà sorprende, scoppiettando da un attacco a Marco Travaglio che per «racimolare qualche soldino in più» scimmiotta Berlusconi che pulisce la sedia mentre promuove il suo libro postumo sul Cav ad una bocciatura del sindaco di Milano Peppe Sala,«non si può ricandidare sindaco, ottima notizia». Dice pure, dialogando con il conduttore de La zanzara Giuseppe Cruciani, che nelle intercettazioni «si mistifica la realtà e non ci si può difendere» e sottolinea che quando invita per i podcast personaggi di destra vengono, mentre a sinistra «si rifiutano di confrontarsi».
«Oggi non voterei nessuno», avverte Fedez, niente facili conversioni e poi rivela che durante il Covid la famiglia di Elon Musk lo contattò perché voleva donare dei respiratori (lui aveva contribuito con la Ferragni a un nuovo reparto di terapia intensiva del San Raffaele). Per 10 giorni lavorò ai questionari americani prima di chiamare Di Maio e dirgli: «Smazzatela tu, io non ce la faccio». A questo punto, riesce a far ridere a crepapelle i big azzurri in prima fila, Tajani, Gasparri e Barelli.
Fedez, in sostanza critica Travaglio per gli attacchi pelosi al Cavaliere dopo la sua morte, mentre dice di riconoscere a Michele Santoro più correttezza. Tra i suoi ospiti di destra nei podcast cita il generale leghista Roberto Vannacci e proprio a lui si riferisce Simone Leoni, che sarà eletto segretario dei giovani di Fi, al posto di Stefano Benigni. «Persone che - dice Leoni - invece che essere generali a capo del bene contro il prossimo, scelgono di essere generali della codardia e della discordia per mero calcolo politico, che per prendere un voto in più, per vendere un libro in più dicono che i bambini disabili devono essere separati dagli altri, dicono che chi ha la pelle nera non è italiano, dicono che chi è gay non è normale. Queste persone devono vergognarsi». Subito arriva la replica della Lega, con il coordinatore Giovani, Luca Toccalini: «Spiacciono gli attacchi di Leoni a Vannacci, lasci perdere gli insulti agli alleati, e si concentri sulle tante battaglie comuni a tutto il centrodestra italiano che il loro ospite d'onore di oggi, Fedez, ha denigrato sempre».
Al congresso Fedez è a confronto con altri idoli delle nuove generazioni, come il campione olimpico di nuoto dalla faccia pulita Massimiliano Rosolino. L'ex compagno di Chiara Ferragni è un tipo tutto diverso, guru dei media dal look aggressivo, pieno di tatuaggi, di contorsioni e di problemi, «coso dipinto» lo definì in altri tempi lo stesso Maurizio Gasparri, che ora l'ha voluto alla kermesse. Malumori ce ne sono stati per questa scelta clamorosa, ma il leader di Fi Antonio Tajani dice che serve il dialogo anche con chi «non ha tatuato addosso il nome di Berlusconi» e che non c'è «nulla di sorprendente e scandaloso nell'ascoltare qualcuno che la pensa in maniera diversa e rappresenta le periferie disagiate».
E poi, Fedez porta i suoi followers. La trovata accende i riflettori sull'evento e fuori dal Palazzo dei Congressi dell'Eur i fans l' accolgono come una star.
«Non viene mica a fare il maestro in casa nostra- spiega Gasparri -. Giorgia Meloni ha invitato alla festa di FdI Marco Travaglio, che non è di FdI, Elisabetta Casellati ha aperto le porte del Senato a Greta Thunberg. Un ospite che viene invitato è un ospite. Punto».