S ciopero. Anche i medici e il mondo della sanità bocciano la manovra e lo fanno con il gesto più estremo: due giornate di stop. Incroceranno le braccia il 25 gennaio i camici bianchi di Anaao Assomed e di altre organizzazioni sindacali della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria. La seconda giornata sarà proclamata entro la prima settimana di febbraio dall'Aaroi-Emac (Associazione anestesisti rianimatori ospedalieri Italiani - Emergenza area critica). «La protesta - attaccano le organizzazioni sindacali che hanno proclamato l'astensione - si rende necessaria a fronte delle deludenti risposte alle precise richieste della categoria: un finanziamento del Fondo sanitario nazionale 2019 che preveda le risorse indispensabili per garantire i nuovi Lea (i livelli essenziali di assistenza ndr) ai cittadini e per onorare i contratti di lavoro scaduti da 10 anni. È intollerabile mettere in competizione, su risorse insufficienti, il diritto alla cura dei cittadini e quello ad un dignitoso contratto di lavoro per i professionisti che quelle cure devono erogare». Inoltre manca, accusano i camici bianchi, un grande piano di assunzioni per fronteggiare l'emorragia di personale che comporterà il pensionamento del 40% dei medici, veterinari e dirigenti sanitari nei prossimi cinque anni.
Inascoltato anche l'appello alla previsione di «un finanziamento adeguato per i contratti di formazione post lauream specialistici portandoli a 9.500 per anno svuotando in questo modo il limbo formativo in cui sono ingabbiati 10.000 giovani medici che non riescono ad accedere ad un percorso formativo».
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