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Dal taglio dell'Irpef al cuneo: ecco le ipotesi sul fisco. E la casa rischia la stangata

Sarà prima necessario un confronto politico dall'esito non scontato. Ma l'accelerazione delle ultime ore potrebbe portare la legge delega di riforma fiscale in consiglio dei ministri, se non già domani, la prossima settimana

Dal taglio dell'Irpef al cuneo: ecco le ipotesi sul fisco. E la casa rischia la stangata

Sarà prima necessario un confronto politico dall'esito non scontato. Ma l'accelerazione delle ultime ore potrebbe portare la legge delega di riforma fiscale in consiglio dei ministri, se non già domani, la prossima settimana. Il condizionale è d'obbligo perché gli sforzi degli uffici legislativi sono tutti impiegati nel provvedimento per l'estensione del green pass, e quello sì, è all'ordine del giorno di domani.

La delega sarà il primo atto sul fisco del governo dell'ex presidente della Bce, che nelle prossime settimane sarà alle prese anche con la prima manovra finanziaria. Non è escluso che un intervento in materia fiscale mirato arrivi proprio con la legge di Bilancio. Di certo c'è che la delega che riceverà il via libera dal cdm dovrà poi affrontare un sentiero stretto all'interno di una maggioranza divisa. Anzi, già spaccata su una contestata riforma del catasto che dovrebbe entrare nel provvedimento. Per questo il testo che uscirà dal consiglio dei ministri potrebbe contenere delle direttrici guida, lasciando i singoli punti ai decreti delegati e alla trattativa tra le forze politiche in Parlamento. «In questa le fase le tasse non vanno alzate semmai solo abbassate», era stato l'unico orientamento fatto trapelare da Draghi.

Di certo l'impianto partirà dall'intesa trovata nel documento conclusivo prodotto a luglio dalle commissioni Finanze di Camera e Senato. L'obiettivo è la riduzione del cuneo fiscale che pesa sul lavoro. Le convergenze politiche ci sono già sull'abbassamento dell'Irpef e sul progressivo superamento dell'Irap fino all'abolizione. Il governo vuole abbassare le tasse sul ceto medio: esclusa la flat tax per la sua «connotazione politica», si lavora per intervenire sui redditi tra i 28mila e i 55mila euro che hanno lo scaglione del 38% di tasse. Si ragiona su una riduzione al 34%, ma il nodo sono le coperture a disposizione che per ora non superano i tre miliardi. Per questo l'intenzione è quella di procedere su priorità per poi procedere a una riduzione più organica del cuneo fiscale: con l'Irpef, nella lista c'è l'abolizione dell'Irap per alleggerire le imprese. Non è escluso che si arrivi subito a un suo taglio, che le forze di maggioranza spingono per inserire già nella legge di Bilancio. Nel documento licenziato dalle commissioni finanze di Camera e Senato si suggerisce la soluzione di un assorbimento dell'Irap nell'Ires.

Esclusa dallo stesso documento prodotto dalla Bicamerale è rientrata invece nel cantiere della delega anche la riforma catastale, da anni oggetto di discussione ma mai portata avanti da nessun governo vista l'ostilità soprattutto dei proprietari degli immobili. Il punto spacca anche la maggioranza, con il centrodestra che annuncia già barricate contro «nuove tasse sulla casa, sarebbero come una patrimoniale». Anche se una riforma la chiedono sia commissione Ue sia l'Ocse, il timore è che dietro a un riordino complessivo e alla rideterminazione dei nuovi valori catastali arrivi anche un aumento della pressione fiscale.

Ci sono poi le modifiche a costo zero. Confermato dal viceministro all'Economia, Laura Castelli, un intervento sulla riscossione: «È un'occasione anche per definire lo stralcio del magazzino - ha detto il Sole 24 Ore - archiviando un problema che appesantisce la macchina senza potersi tradurre in incassi reali». Sulle cartelle che non saranno stralciate invece «penso si debba procedere con una nuova rottamazione per non colpire troppo contribuenti e imprese nell'uscita della crisi». C'è anche il fronte della lotta all'evasione fiscale.

Tra le ipotesi l'estensione della fatturazione elettronica alle partite Iva entro i 65mila euro, finora rimaste esentate.

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