Compare anche Francesco Calogero Magnano, che in passato è stato il geometra di fiducia di Silvio Berlusconi, tra gli indagati dalla Procura di Monza per una vicenda di varianti urbanistiche ottenute con mazzette al Comune di Usmate Velate, in Brianza. A Magnano, finito ai domiciliari, viene contestato di aver contribuito a «occultare» un episodio di corruzione.
Nell'inchiesta della Guardia di finanza, coordinata dal pm Carlo Cinque e dal procuratore Claudio Gittardi, sono state arrestate nove persone: otto imprenditori e un funzionario comunale. Tre sono in carcere e sei ai domiciliari. Le accuse sono, a vario titolo, di concorso in corruzione, emissione di fatture per operazioni inesistenti e frode fiscale. La Gdf ha sequestrato agli indagati 243mila euro e altri 700mila a sette società a loro riconducibili. Secondo le indagini, il responsabile dell'ufficio urbanistica, Antonio Colombo, avrebbe agevolato alcuni imprenditori edilizi, modificando nel Pgt la destinazione d'uso, da agricola a edificabile, di un'area del comune brianzolo, dove i costruttori volevano realizzare un centro commerciale. In cambio il funzionario avrebbe ricevuto tangenti per 200mila euro in due anni, camuffate da finti contratti di consulenza grazie all'emissione di false fatture.
In particolare Magnano, conosciuto come il «geometra di Arcore», che è stato superconsulente delle società di Berlusconi e ha redatto anche la perizia sul valore di Villa Certosa, è indagato per concorso in corruzione per aver fatto da tramite fra Colombo e due imprenditori che volevano pagare al funzionario una mazzetta da 48mila euro per ottenere una falsa bozza di convenzione per il permesso a costruire. Le presunte tangenti sarebbero state pagate dalle società degli imprenditori tramite alcune aziende riconducibili al geometra e mascherate da consulenze a Colombo.
Per questa ragione Magnano è indagato anche per frode fiscale in relazione alle presunte false fatture emesse nel 2022 dalle sue società a favore di Colombo per coprire le mazzette. Al Comune di Usmate Velate, spiega il procuratore Gittardi, esisteva un «sistema corruttivo prolungato negli anni, in assenza di alcuna verifica o segnalazione di anomalie da parte dell'amministrazione».
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