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Dopo tanti proclami. Schlein rimette in pista tutti i dinosauri del Pd

Elly incassa l'appello dei bassoliniani in Campania. E punta al blitz sui capigruppo

Dopo tanti proclami. Schlein rimette in pista tutti i dinosauri del Pd

Elly Schlein «rottama» i cacicchi ma si riprende nel Pd i «dinosauri» dal vecchio Pci. Si riaffacciano al fianco della segretaria gli intellettuali rossi, molti dei quali hanno spadroneggiato a Napoli e in Campania negli anni di Antonio Bassolino.

Dalla città partenopea, ecco che puntuale arriva l'appello dal mondo della cultura per la nuova «eroina» della sinistra.

Un copione già visto con gli ex leader del Pd Zingaretti, Renzi e Letta. È la mossa per ritornare in pista. Il governatore della Campania Vincenzo De Luca li ha pensionati, tenendoli fuori dalla gestione del potere in Campania. Ora si riaccende la luce della speranza con Schlein. Spulciando i nomi nulla di nuovo sotto il sole di Napoli. Sono i soliti. C'è Maurizio De Giovanni, lo scrittore che appena intravede una lettera-appello si fionda sopra per sottoscriverla. Aveva già firmato l'appello per Roberto Saviano. Tra gli intellettuali spunta Nino Daniele, bassoliniano della prima ora. Ma poi anche vicesindaco dello «scassatore» Luigi de Magistris. Insomma, non proprio una novità. E ancora; Elisabetta Gambardella, più volte candidata e da sempre legata ad Antonio Bassolino. Nel gruppo spicca il nome di Salvatore Vozza, sindaco di Castellammare e deputato del Pds. Poi scrittori e trombati delle ultime tornate elettorali. In comune hanno la radice: hanno gravitato nel mondo del Pci. Tutti reduci dalle stagioni rosse a Napoli come Adriana Buffardi, ex assessore delle giunte Bassolino, pronta a ritornare. La segretaria ringrazia: «Il nuovo corso del Pd si arricchisce ogni giorno di presenze e di testimonianze attive che danno forza a questa comunità. Voglio per questo ringraziare tutte e tutti i 168 intellettuali che hanno sottoscritto l'appello Una speranza e un'opportunità per la sinistra. Vogliamo dare una mano. Perché è esattamente questo quello che desideravamo suscitare: la condivisione, insieme, di un impegno, di una passione, di una visione comune. Solo così, tutte e tutti insieme, ce la faremo a ricostruire fiducia con le persone e dar vita a una vera alternativa a questo governo, che si batta per la giustizia sociale e climatica, per il lavoro di qualità e i diritti».

Intanto resta sul tavolo il nodo dei capigruppo. Non c'è ancora l'intesa. La segretaria tenta il blitz. Oggi all'assemblea dei gruppi riproporrà i nomi di Chiara Braga e di Francesco Boccia come capigruppo, rispettivamente, di Camera e Senato. Nell'incontro di venerdì il presidente Stefano Bonaccini aveva detto ai suoi di attendere una «proposta» dalla segretaria in vista del voto dei capigruppo previsto per martedì. E solo dopo l'elezione dei capigruppo, si assicura, si penserà alla composizione della segreteria. Si tratterebbe però - fanno sapere dall'entourage di Bonaccini «di una fuga in avanti». Non c'è alcun accordo sulla scelta dei capigruppo. La trattativa sarebbe ancora in corso, ieri ci sarebbe stata una telefonata Schlein-Bonaccini per sbloccare lo stallo. Ma non si esclude la conta con l'ala vicina al governatore dell'Emilia-Romagna, pronto a calare i propri candidati. L'opzione è di puntare su Simona Bonafè alla Camera per far saltare i piani di Schlein.

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