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Taormina blindata e senza sbarchi. Dirottati in Calabria 680 migranti

Super lavoro per le forze dell'ordine. Oggi sfila il corteo dei "NoG7"

Taormina blindata e senza sbarchi. Dirottati in Calabria 680 migranti

Dalla nostra inviata a Taormina (Me)

Niente sbarchi in Sicilia, almeno fino a domenica, a causa del G7, in corso a Taormina. Le navi che trasportano i migranti soccorsi in mare, sono state costrette ad attraccare in Calabria, dove ieri a Crotone, Vibo Valentia e Corigliano sono arrivate quattro imbarcazioni: la Fiorillo con a bordo 282 migranti provenienti dall'area sub sahariana dell'Africa, 60 dei quali malati di scabbia e pediculosi e altre tre, con un totale di oltre 680. Cinquantuno, invece, i bambini registrati. In una settimana i profughi arrivati sono oltre 1.600.

Una vera e propria emergenza, anche in considerazione del fatto che la stagione calda invoglia i migranti a partire. Ieri, a bordo del pattugliatore Libra della Marina militare, è nata Maria Luisa, figlia di una donna somala. Grazie all'assistenza della Croce Rossa e a un mezzo della Capitaneria di porto, madre e figlia sono state trasferite a Catania, dove ora si trovano ricoverate.

Intanto, a Taormina, super lavoro per forze dell'ordine. «Abbiamo settemila uomini impiegati sul campo - ha spiegato il vice questore aggiunto Roberto Maugeri, dirigente della sala operativa interforze-. Abbiamo tre livelli di cui uno prettamente operativo e due di supporto. La comunicazione tra tutte le componenti viene garantita utilizzando un unico sistema. Viene, inoltre, garantita la videosorveglianza di tutte le aree a rischio e degli scenari di interesse, integrando sistemi di acquisizione fissi e mobili, tra i quali droni. Di fatto abbiamo il costante controllo di tutto il territorio interessato dagli eventi G7». La Guardia di finanza ha tre diversi livelli di comunicazione. «Una è quello relativo alle scorte delle personalità - spiega il colonnello Cristino Alemanno, comandante del Gruppo aeronavale della Gdf -, uno per ciò che concerne il settore più logistico e l'aspetto a terra più in generale e, infine, la parte del controllo aeronavale. Per quest'ultimo, abbiamo un'ulteriore espressione decentrata, la sala di controllo tattico marittimo che opera sul pattugliatore multiruolo Monte Cimone, questo perché le comunicazioni necessarie in mare e il coordinamento con le altre istituzioni cooperanti sono particolarmente complesse. In questo modo si è ottenuta una semplificazione grazie a una maggiore disponibilità di spazi e apparati. Inoltre, è sempre possibile osservare i vari eventi a distanza ravvicinata».

Qualche problema si è avuto con alcuni attivisti di Greenpeace che avevano messo a mare delle canoe nonostante l'ordinanza che vieta la navigazione nella zona di massima sicurezza. La Gdf li ha fatti scendere a terra e sono stati identificati dalle forze di polizia. Altro episodio si è registrato, sempre nella giornata di ieri, quando altri attivisti hanno fissato uno striscione di protesta, tolto subito dopo. Sono, invece, 33 le unità navali contemporaneamente impiegate nelle tre aree di pattugliamento. Inoltre, la zona di massima sicurezza è costantemente sorvolata da mezzi dell'Aeronautica militare o di altre forze armate o dell'ordine. C'è, poi, un'unità della Marina militare che attua un pattugliamento fisso delle acque internazionali, al limite con quelle territoriali, fornendo informazioni su eventuali pericoli che possano arrivare dall'esterno. Sorvegliata speciale resta la manifestazione «No G7», in programma per questo pomeriggio a Giardini Naxos. «Stiamo prestando la massima attenzione a questo evento - chiarisce il comandante provinciale dei carabinieri di Messina, colonnello Jacopo Mannucci Benincasa - anche se ci auguriamo che tutto possa andare per il meglio.

Ovviamente, è nostro compito vigilare su tutte quelle situazioni che possano generare rischio».

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