Il Tar «sconfessa» la Lombardia «Basta Dad, riaprite le superiori»

Accolto il ricorso presentato da studenti e genitori

Il Tar «sconfessa» la Lombardia «Basta Dad, riaprite le  superiori»

In Lombardia le superiori devono riaprire. Il Tar accoglie il ricorso presentato dal comitato A scuola perché in sostanza il presidente della regione, Attilio Fontana, avrebbe «esorbitato dalle proprie competenze». Fontana infatti l'8 gennaio scorso con un'ordinanza aveva disposto la didattica a distanza per tutte le superiori fino al 25 gennaio. Decisione che però aveva provocato proteste e non soltanto da parte degli studenti ma anche dei professori e dei dirigenti scolastici. Quindi l'11 gennaio scorso era stato depositato il ricorso al Tar per la sospensione dell'ordinanza sostenendo che «con il decreto regionale Fontana avrebbe esorbitato dalle proprie competenze violando l'art. 4 del decreto legge n. 1 del 5 gennaio 2021 (norma di rango primario), che prevedeva la progressiva ripresa dell'attività scolastica in presenza per gli alunni delle secondarie di secondo grado». In riferimento al provvedimento emesso dal ministro dell'Istruzione, Lucia Azzolina. Nel ricorso si sottolineava la fragilità delle ragioni portate a sostegno della mancata ripresa delle lezioni in presenza.

Si faceva notare che si adduceva la volontà di evitare assembramenti quando, è scritto nel ricorso, «nelle zone arancioni, condizione in cui attualmente si trova la Lombardia, sono aperti i negozi e c'è libertà di circolazione, ovviamente anche per i ragazzi». Non solo, per i ricorrenti l'iniziativa di Fontana di fatto non teneva conto del «lavoro dei tavoli prefettizi che avevano elaborato un piano per lo scaglionamento degli orari della città e la ripresa della didattica in presenza». La Regione poi non ha preso in considerazione iniziative come quelle di effettuare lo screening della popolazione scolastica con i tamponi rapidi incrementando il contat tracing. A questo punto bisognerà capire se gli istituti saranno in grado di organizzare il rientro per lunedì 18. Ma tutte le regioni però sono in attesa del «giudizio» che scaturirà dal report dell'Istituto Superiore di Sanità atteso domani e le conseguenti ordinanze del ministero della Salute. E dato che da domenica 17 potrebbero entrare in vigore ulteriori restrizioni in realtà l'apertura resta un punto interrogativo.

Non c'è dubbio però che la sentenza del Tar segna un punto a favore del ministro dell'Istruzione, Lucia Azzolina, che proprio ieri durante il question time alla Camera aveva rimproverato le

regioni che hanno scelto di non riprendere le lezioni in presenza per le superiori: «La scuola è ancora di sicurezza per i nostri studenti e le nostre studentesse e aggiungo io, per molti di loro, è un'ancora di salvezza».

FA

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