
Il Trentino Alto Adige rischia di diventare un terreno scivoloso per il governo Meloni.
Si è aperto uno scontro tra Lega e Fratelli d'Italia sulla decisione (che spetta al Consiglio dei ministri) di impugnare o meno la norma della Provincia autonoma di Trento che spalanca la strada al presidente Maurizio Fugatti al terzo mandato. È un braccio di ferro che si ripropone dopo le tensioni sul Veneto per il «tris» di Luca Zaia.
Lunedì 19 maggio scadono i termini di legge per depositare il ricorso in Corte Costituzionale. L'avvocatura di Stato ha già pronto ricorso, caldeggiato da Fratelli d'Italia e Forza Italia. Ma è arrivato lo stop della Lega. Già mercoledì il Consiglio avrebbe dovuto dare il via libera al ricorso. Le resistenze leghiste però hanno avuto la meglio, facendo slittare la seduta di governo di mercoledì. Ora lunedì è l'ultima data utile. La Lega non si muove dal no. Anche perché, nel 2028, avrebbe da risolvere l'affare Fedriga. Il presidente del Friuli Venezia Giulia (regione a statuto speciale) Massimiliano Fedriga nel 2028 termina il secondo mandato da presidente. Ed è già pronta la legge per il tris. Sullo sfondo c'è un nuovo fronte caldo tra Lega e Fdi. A gettare benzina sul fuoco del dossier Trentino ci pensa proprio Fugatti: «Siamo sereni e aspettiamo la decisione del Consiglio dei ministri. Noi siamo convinti delle prerogative della nostra autonomia. Se il governo impugnerà sarà una decisione esclusivamente politica. Le autonomie speciali vanno difese, non solo quando fa piacere». «L'autonomia speciale deve essere libera di autodeterminarsi» attacca il presidente Provincia autonoma di Trento. «C'è chi ha voluto leggere solo parzialmente la sentenza della Corte costituzionale sulla Campania che non comprende le autonomie speciali aggiunge Fugatti -. In sei righe le Consulta ha detto molto chiaramente che le autonomie speciali non sono coinvolte dalla sentenza». Altre bordate arrivano dai leghisti del Veneto ancora infuriato per lo stop a Zaia. Il Nord diventa il cuore dello scontro politico tra meloniani e leghisti. Fratelli d'Italia, primo partito del centrodestra, rivendica spazio. La Lega non vuole cedere pezzi di poter nel grande Nord.
In ballo ci sono tre giorni: Veneto, Lombardia e Friuli (nel 2028). Il Veneto potrebbe restare in quota Lega a patto che Attilio Fontana cedi la guida della Regione. È una lunga trattativa fino al prossimo autunno quando andranno al voto sei regioni tra cui il Veneto.
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