Coronavirus

Terzo (lieve) calo nei contagi. La Lombardia cresce ancora

Servono 5-6 giorni per parlare di flessione. In aumento il numero delle vittime. Buone notizie da Milano città

Terzo (lieve) calo nei contagi. La Lombardia cresce ancora

Va presa con le pinze, ma anche quella che arriva oggi dal bollettino della Protezione civile è una pseudo buona notizia. I dati registrano per il terzo giorno consecutivo un rallentamento della crescita nel numero di contagi. Purtroppo il numero delle vittime sale rispetto a lunedì contando 743 morti ma si presume che anche questa cifra, la più dolorosa di tutte, possa cominciare a calare nei prossimi giorni.

Le persone attualmente positive da coronavirus in Italia sono 54.030, ovvero 3.612 persone in più rispetto a lunedì, quando si era registrato un incremento di 3.780 positivi. La crescita dei contagi da un giorno all'altro è dunque del 7,2%, più bassa della crescita registrata tra domenica e lunedì (+8,1%). I pazienti guariti sono 8.326 (894 in più rispetto a lunedì). Sono 3.396 i malati ricoverati in terapia intensiva, 192 in più. Di questi, 1.194 sono in Lombardia. Dei 54.030 malati complessivi, 21.937 sono poi ricoverati con sintomi e 28.697 sono quelli in isolamento domiciliare. Quasi 300mila i tamponi fatti nell'ultimo mese.

UNA DIMINUZIONE?

A cosa è dovuto il calo dei contagi? In parte ai rallentamenti nella formulazione delle diagnosi da parte dei laboratori di microbiologia, in parte (e qui sta il dato positivo) alle misure restrittive che dovrebbero cominciare a dare i primi risultati. Il direttore del dipartimento di Malattie Infettive dell'ospedale Sacco Massimo Galli sprona tuttavia ad andarci cauti: «Le misure di contenimento sono di fondamentale importanza e daranno i loro frutti, ma è un po' presto per considerare ogni genere di dato come indicativo di qualcosa che già stabilisce un andamento favorevole. Vale la pena considerare i dati giorno per giorno ma con l'attenzione che va data a fenomeni che ci possono dare delle sorprese da un giorno all'altro. Sono 5 o 6 giorni di fila che ci potranno dare delle indicazioni reali in un senso o nell'altro».

CONTAGI AZZERATI

Rincuoranti i dati di Codogno, cuore dell'epidemia. Ieri sono stati registrati zero casi di contagi. Dato che, se fosse confermato anche nei prossimi giorni, confermerebbe l'efficacia delle misure e anticiperebbe, si spera, una curva discendente dell'epidemia.

La situazione in Lombardia tuttavia non è buona. L'aumento di positivi in un giorno è stato di 1.942 malati, più del giorno precedente ma meno rispetto ai più 3.200 di due giorni fa. A Milano la crescita è di 121 contro i 137 del giorno prima, ma la provincia segna un aumento di +375, più di Bergamo.

IL CASO BERGAMO

L'assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera ha sottolineato che all'ospedale Papa Giovanni di Bergamo e nei presidi ospedalieri di Bergamo est «per il terzo giorno consecutivo c'è una lieve diminuzione. Questo è dato che fa tirare un respiro agli operator». La situazione tuttavia da quelle parti rimane grave, tanto che i trenta medici russi che inizialmente avrebbero dovuto andare in forze all'ospedale di Sondalo, andranno nel bergamasco ad aiutare il personale sanitario allo stremo.

MILITARI CONTAGIATI

Quattro militari italiani del contingente militare in Afghanistan alla base di Herat sono risultati positivi. I militari erano già in quarantena preventiva (prevista dalle direttive dalla Nato) e quindi non hanno avuto contatti con il personale sul campo.

I militari stanno bene e hanno subito iniziato il periodo di isolamento e sorveglianza sanitaria.

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