Test per il voto online. Ma l'elezione è finta

Il Viminale collauda le urne a distanza il 13-14 dicembre. Si parte dai residenti in Europa

Test per il voto online. Ma l'elezione è finta
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Non c'è soltanto da scegliere tra il pigiama rosso fragola o la sciarpa di cachemire. Sotto le feste natalizie, per molti italiani residenti all'estero, ci sarà da esprimere un voto. Un voto «politico». Quel voto con cui stabilire quale destino dare alla gestione della res publica. I residenti di alcune città europee sedi di consolati italiani riceveranno, infatti, una lettera nella loro casella di posta elettronica al cui interno campeggerà un link attraverso il quale gli stessi elettori potranno entrare digitalmente (e senza uscire di casa o dal posto di lavoro) nella cabina elettorale, garantendo sulla propria identità con spid o carta d'identità elettronica. Ed esprimere, così, la propria preferenza. Ma è solo un test.

L'appuntamento è fissato per il 13 e 14 dicembre. I «collegi elettorali» saranno indicati tra pochi giorni dalla Farnesina. Gli italiani interessati, insomma, avranno la possibilità di fare una pausa dallo shopping natalizio per scegliere un candidato da mandare in parlamento.

«Questa procedura innovativa di voto elettronico - spiega il sottosegretario all'Interno Wanda Ferro -, gestita dalla piattaforma web E-vote, verrà testata in modo graduale e progressivo per verificarne le modalità di funzionamento, l'impatto sul corpo elettorale e i conseguenti riflessi economici ed organizzativi».

Quella proposta dal Viminale (in collaborazione con ministero degli Esteri, Dipartimento per la Trasformazione digitale della presidenza del Consiglio dei ministri, Agenzia per l'Italia digitale, Agenzia per la cybersicurezza, ministero della Giustizia e Corte d'Appello di Roma) è una simulazione del voto elettronico. E in questo caso si è scelto di simulare le elezioni politiche. Nessun segno riconoscibile. Tanto meno nomi o colori che possano essere associati ai reali protagonisti della nostra scena politica. I nomi saranno di fantasia. Sia quelli dei candidati che quelli dei partiti.

L'elettore sceglierà tra Il partito della buona volontà e il movimento del progresso (gli esempi sono di chi scrive, ndr) e dovrà fare attenzione quando sceglie tra Tizio, Caio o Sempronio. Perché per le elezioni politiche vale la preferenza di genere. Quindi dovrà alternare Caio a Tizia e non mettere Sempronia dopo Caia. Altrimenti, spiegano dal Viminale, verrà considerato soltanto il primo nome inserito. Lo spoglio del voto elettronico non soltanto richiederà solo qualche minuto a urne (digitali) chiuse, ma non prevede voti nulli. E soprattutto non ci sono espressioni di voto da «valutare», come accade ancor oggi con le schede dove si trovano segni indecifrabili o nomi dei candidati riportati in maniera imprecisa.

Il tempo a disposizione dell'elettore è di dieci minuti (per effettuare un paio di clic su nome e partito preferiti).

L'obiettivo che si propongono al Viminale è testare il voto elettronico per stabilire «fruibilità», «accessibilità» e «sicurezza». Soprattutto quest'ultimo fattore è importante; e questa prova servirà proprio come penetration test. Un voto, insomma, a prova di hacker.

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