Raffaele Donnarumma è un magistrato di ferro, mano dura contro i clan. È a capo della settima sezione Penale del Tribunale di Napoli.
Forse nell'udienza del 10 novembre scorso con i legali degli imputati del clan Moccia gli scappata la frizione: "Le liste dei testimoni che avete vomitato in questo processo". Frase, confermata dallo stesso giudice - sì, l'ho detto e me ne assumo la responsabilità", che ora apre un caso politico.
Interviene il ministro della Giustizia che al Foglio commenta: "Se la notizia di quella espressione fosse vera sarebbe di una gravità inaudita". Forza Italia, con il deputato Pietro Pittalis, presenta un'interrogazione parlamentare. Si riaccende il dibattito sullo strapotere dei giudici. Mentre i legali degli imputati stanno preparando un'istanza di ricusazione del giudice. Insomma, le parole della toga infiammano il già caldo dibattito politico che accompagna la lunga campagna elettorale per la riforma sulla separazione delle carriere. La storia però merita di essere approfondita. Alcuni esponenti del clan sono già stati scarcerati per decorrenza dei termini. E da mesi si è scatenata una guerra tra Tribunale e difese degli imputati.
Le difese hanno depositato una lista con mille testimoni. Una mossa che rischia di rallentare il processo. In difesa del giudice si schiera il deputato Avs Francesco Emilio Borrelli, querelato dal clan Moccia: "La gravità risiede nella condizione che ha generato tali tensioni, ovvero la lentezza patologica del processo stesso. Non possiamo permetterci di focalizzare l'attenzione sulla caccia alle streghe per una singola frase, per quanto discutibile possa essere considerata. La vera gravità inaudita non è l'espressione del giudice, ma il fatto che il processo al clan Moccia, che tratta di criminalità organizzata di altissimo livello, si sia trascinato per anni fino a creare le condizioni per la scarcerazione di presunti capi clan per decorrenza dei termini" attacca Borrelli.
Il giudice al centro dello scontro non sembra avere un profilo politicizzato. Non risulta iscritto alle correnti di sinistra. Inoltre viene da una carriera giudicante. Prima del trasloco a Napoli, ha guidato una sezione penale al Tribunale di Nocera Inferiore in provincia di Salerno.