
Rita De Crescenzo, la famosa tiktoker napoletana, la stessa della cosiddetta invasione di Roccaraso, e un altro influencer locale, conosciuto come Napolitano Store, sbarcano nella sede del Consiglio regionale della Campania per far visita al consigliere regionale di maggioranza Pasquale Di Fenza. L'incontro finisce in un video su Tiktok: Napolitano sventola una grande bandiera tricolore sulle note dell'Inno d'Italia e in sovraimpressione la scritta "Popolo ci sei? Working in progress". Da tempo si parla di un possibile impegno politico della De Crescenzo, il cui nome è stato molto chiacchierato per i legami dei suoi familiari con la camorra. A maggio la De Crescenzo partecipò alla manifestazione per la pace organizzata dal M5s a Roma.
Il blitz della tiktoker innesca il caso del giorno. Insorgono tutti i partiti. Ma chi è stato il regista della visita di De Crescenzo? Di Fenza, consigliere regionale di Azione e prossimo alla candidatura nella coalizione del campo largo guidata da Roberto Fico. Carlo Calenda non esita e mette alla porta Di Fenza: "Questo buffone che usa gli uffici del Consiglio Regionale per pantomime indecenti con personaggi improbabili e vaiasse varie, viene espulso da Azione con effetto immediato. Mi scuso con gli elettori". Eppure il provvedimento di Calenda appare tardivo. Lo stesso Di Fenza tempo fa è stato beccato a una festa in compagnia di un imprenditore di Marano in odore di camorra. A ricordare l'episodio è Carmela Rescigno, presidente della commissione Anticamorra della Regione Campania e consigliere della Lega: "È bene ricordare che uno dei due risulta gravato da seri precedenti penali. Non è purtroppo la prima volta che il Consigliere Di Fenza si rende protagonista di comportamenti discutibili e inopportuni. Resta impresso l'episodio in cui fu ripreso mentre si esibiva in un balletto durante la festa di compleanno della figlia di un noto palazzinaro di Marano, soggetto condannato per reati di tipo associativo" ricorda Rescigno. Un altro consigliere regionale del partito di Azione, Luigi Cirillo, si autosospende per protesta.
In serata, arrivano le scuse di Di Fenza: "Ho chiesto scusa, non pensavo si arrivasse all'espulsione. Però se la scelta di Calenda è questa non posso che accettare l'espulsione dal partito. Mi riservo tuttavia di leggere con calma le sue parole". Scuse che non bastano a chiudere la polemica.
Dalla Lega partano all'attacco: "Fico avrebbe già una coppia di assessori al Welfare degni della peggiore amministrazione di sempre, l'immagine più brutta e becera di una certa parte politica che ancora una volta dimostra la sua totale inadeguatezza e che dovrebbe solo vergognarsi e chiedere scusa. Non si possono svilire così le Istituzioni, mortificare i cittadini" attacca Gianpiero Zinzi, coordinatore campano del partito.