A Roberto Saviano la scorta rimane, a Sergio De Caprio, il capitano Ultimo, oggi colonnello, l'uomo che nel 1993 arrestò il boss dei boss, Totò Riina, verrà tolta. Insomma, si lascia un eroe senza protezione e si mantengono, invece, 5 militari dedicati 24 ore al giorno allo scrittore. L'annuncio è stato dato su Facebook da Rita Dalla Chiesa che, mostrando il documento con cui l'Ufficio interforze per la sicurezza personale revoca la misura di tutela su auto non protetta a partire dal prossimo 3 settembre, si chiede: «Perché Saviano sì e lui no»? E continua: «In questo foglio c'è scritto che, dal 3 settembre, verrà tolta la scorta al Capitano Ultimo. A colui che arrestò Totò Riina. Il 3 settembre venne anche ucciso mio padre. Ministro Matteo Salvini lei sa di questa aberrante decisione»? La notizia ha immediatamente sollevato polemiche a non finire.
Il portavoce dei gruppi di Forza Italia a Camera e Senato, Giorgio Mulé, scrive al ministro dell'Interno: «Caro Matteo Salvini, siccome la mafia non uccide solo d'estate e se ti condanna a morte la sentenza non viene mai annullata, usa la santa cortesia di provvedere subito alla sicurezza di Ultimo. Revocare la protezione a chi arrestò Riina è da vigliacchi». Lo riprende anche un'altra onorevole azzurra, Deborah Bergamini: «Se fosse vero - chiarisce - che fra pochi giorni tolgono la scorta al Capitano Ultimo, mentre continuano a concederla a Saviano, vorrebbe dire che viviamo in uno Stato che non sa essere Stato. Matteo Salvini può evitare questa ingiustizia». La presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, scrive invece sul suo profilo Facebook: «La revoca della protezione al Capitano Ultimo oltraggia la memoria di tutti gli eroi che si sono sacrificati per combattere la mafia e umilia tutti quei servitori dello Stato che, ogni giorno, sono in prima linea nella guerra alla criminalità organizzata». E prosegue: «Fratelli d'Italia presenterà un'interrogazione parlamentare e rivolge un appello al presidente della Repubblica Mattarella: intervenga per mettere fine a questa ignominia e restituire al colonnello De Caprio la dignità e l'attenzione che merita».
Il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, ricorda, come già fece presente quando qualcuno lo accusò di volere far togliere la scorta all'autore di Gomorra, che lui «non può intervenire direttamente sull'assegnazione del personale di scorta». Per quanto riguarda la vicenda del Capitano Ultimo, che il definisce «protagonista di brillanti e celebri operazioni», il vicepremier spiega: «La notizia non mi ha lasciato indifferente. Nel rispetto del lavoro e della professionalità di tutti, chiederò informazioni per capirne di più. Sicuramente una riduzione dei quasi 600 dispositivi di scorta, record a livello europeo, sarà necessaria per recuperare almeno una parte dei 2.000 uomini delle Forze dell'Ordine quotidianamente impegnati in questi servizi. Servizi spesso motivati, altre volte no». A decidere sulla scorta è l'Ucis (Ufficio centrale Interforze per la sicurezza personale) che ha sede presso il ministero dell'Interno e che interviene su richiesta dei comitati per l'ordine e la sicurezza pubblica delle Prefetture. Valuta il tipo di protezione da assegnare e concede la scorta di Polizia o Carabinieri o Guardia di finanza.
Quindi, periodicamente si verifica se mantenerla, potenziarla o toglierla a seconda del livello di minaccia. Sulla vicenda il colonnello De Caprio non si esprime. Da uomo di legge, al contrario di Saviano, resta in umile e composto silenzio.
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