"Toninelli non sa scrivere nemmeno i decreti"

Giorgia Meloni boccia il ministro grillino: "Grazie alla sua incompetenza niente Salvabebè"

"Toninelli non sa scrivere nemmeno i decreti"

La legge «salva bebè» sull'obbligo e gli incentivi per l'acquisto di seggiolini «salva vita» per bambini sarebbe dovuta entrare in vigore il primo luglio, proprio all'inizio del grande esodo estivo che coinvolgerà molte famiglie italiane, pronte a partire per le vacanze con i figli al seguito. Invece, a causa di questioni burocratiche, la norma non potrà essere applicata prima del mese di novembre. La denuncia è arrivata da Fratelli d'Italia, partito che ha fatto approvare nei due rami del Parlamento la legge che porta il nome della leader Giorgia Meloni. «Come Fratelli d'Italia aveva ampiamente denunciato nelle scorse settimane - hanno scritto in una nota i deputati di Fdi in Commissione Trasporti Carlo Fidanza e Mauro Rotelli - il Governo è moroso e inadempiente sulla legge Meloni per i dispositivi salva-bebè». Prosegue il comunicato: «Avevamo detto che i termini stavano per scadere e avevamo portato alla luce la clamorosa inerzia dell'esecutivo nel varare gli incentivi fiscali per l'acquisto dei dispositivi o dei seggiolini salva vita per bambini».

Fratelli d'Italia ha attaccato duramente il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli: «Ora il ministro Toninelli, che tanto si agitava per apporre la sua firma su quella legge che invece porta il nome di Giorgia Meloni, utilizzi questo inopinato rinvio per ottenere le risorse sugli sgravi fiscali in modo che il provvedimento possa partire con gli adeguati stanziamenti a sostegno delle famiglie». Il motivo del rinvio sta nel ritardo con cui il Ministero ha scritto il decreto attuativo sulle caratteristiche tecniche che questi dispositivi «salva bebè» dovrebbero avere. Un documento che sarebbe dovuto essere completato entro 60 giorni dall'approvazione della legge, quindi a fine dicembre 2018, e che invece ha visto la luce, in forma di bozza, soltanto il 21 gennaio di quest'anno. Il testo poi è finito negli uffici della Commissione Europea per altri aggiustamenti tecnici, e lì rimarrà fino al 22 luglio per approdare, solo dopo quella data, in Consiglio di Stato, dove verrà apposto l'ultimo parere. Da quel momento ci vorranno ulteriori quattro mesi per l'effettiva entrata in vigore della legge.

Francesco Lollobrigida, capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, ha parlato di «una grave e intollerabile mancanza» da parte di Toninelli, definito «sempre più incapace». Lollobrigida ha concluso: «Ricordiamo bene la precipitosa corsa mediatica grillina a intestarsi la paternità della legge subito dopo l'approvazione. Invece l'ottima legge, come è noto, è di Giorgia Meloni e di Fratelli d'Italia, il marchio dell'incapacità di attuarla, quello sì, è tutto dei Cinque Stelle». Sulla vicenda è intervenuta anche la Meloni, che si è detta «scioccata» e «sconcertata» per i ritardi del Mit nella scrittura del decreto attuativo.

La polemica mette in evidenza uno dei punti deboli di questo governo: la difficoltà di mettere in pratica, con i

dovuti decreti e i passi legislativi, i progetti che sbandierano. L'accusa è l'inefficienza, per inesperienza, ma anche eccessiva prudenza, che a lungo andare finisce per sfociare nella paura. E con la paura non si governa.

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