Torino, passo di lato del sindaco Appendino: "Non mi ricandido"
13 Ottobre 2020 - 15:30Chiara Appendino annuncia la decisione di non ricandidarsi dopo la condanna a sei mesi del 21 settembre scorso: "In politica bisogna essere coerenti con i propri principi. E io continuerò ad esserlo, rispettando le regole con cui mi sono candidata nel 2016"
Lo ha chiamato "passo di lato". Il siundaco di Torino, Chiara Appendino (M5S), ha comunicato che non si ricandiderà per le amministrative del prossimo anno. E definisce la sua decisione "molto dolorosa ma necessaria". Ma per quale motivo? La condanna a sei mesi che ha subito il 21 settembre scorso e per cui, peraltro, ha già preannunciato che farà ricorso in appello.
"Come sapete - spiega in un video pubblicato su Facebook - qualche settimana fa è stata pronunciata nei miei confronti una sentenza di condanna per una errata imputazione a bilancio di un debito atipico, ereditato dal 2012. Come è stato riconosciuto, ho sempre operato nell'esclusivo interesse del Comune, che, al massimo, mi accusano di aver favorito ingiustamente. Io sono assolutamente certa di aver sempre e solo salvaguardato gli interessi dell'ente che amministro e, soprattutto, di aver agito in totale buona fede e per questo farò ricorso in appello".
"Tuttavia - prosegue Appendino - le tempistiche per arrivare a sentenza, vanno oltre la scadenza elettorale del 2021. In queste settimane ho sentito una solidarietà, un affetto e una vicinanza umana che forse, mai, avevo sentito prima e che mi hanno dato una grande carica di energia. E per questo vi ringrazio dal profondo del cuore. Ma la condanna, anche se di lieve entità e per i motivi che conoscete, resta tale. E in politica, prima di ogni cosa, bisogna essere coerenti con i propri principi. E io continuerò ad esserlo"
Appendino assicura che continuerà "a spendersi con ogni energia affinché i progetti avviati vengano portato avanti da chi verrà dopo di me perché Torino ha ricominciato a credere in se stessa e deve andare più forte che mai".
La prima cittadino di Torino spiega che amministrare la sua città è stato ed è il più grande onore che potesse avere. "Quando diventi sindaca - ha aggiunto - al centro non c’è più la tua persona, c’è la comunità che rappresenti. Torino dal 2016 è stata sempre il mio primo e ultimo pensiero della giornata. Qui ho la fortuna di vivere e di poter crescere mia figlia Sara. Torino in questi cinque anni è cambiata". Ai cittadini di Torino il compito di giudicare se è cambiata in meglio o in peggio.
Oppure non è cambiata abbastanza.