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Torna il ddl Zan. Sì al testo Fdi: utero in affitto reato universale

Torna il ddl Zan. Sì al testo Fdi: utero in affitto reato universale

Sulla legge per il fine vita, da giorni, non si trova la quadra in maggioranza nemmeno sulla nomina dei relatori. In compenso, l'eponimo deputato Pd annuncia che il ddl Zan contro l'omotransfobia verrà ripresentato mercoledì prossimo. «Riprende la battaglia», dice Alessandro Zan. «La legge contro i crimini d'odio è stata bloccata in Senato il 27 ottobre scorso», tra gli applausi «sgangherati e violenti della destra», dice. Ora, scaduto l'embargo di sei mesi sancito dal voto, i dem rilanciano: «Se c'è la volontà politica, nulla è impossibile», assicura Zan, che parla di una situazione parlamentare «cambiata», con la Lega «in difficoltà» per i legami con Putin.

Ma di certo non è cambiata la questione dei numeri in aula, che (anche a causa del rifiuto del Pd di trattare qualsiasi modifica) portò al naufragio del testo. Né pare che ora il centrosinistra abbia alcuna intenzione di aprire a qualche modifica per mettere in difficoltà gli affossatori: più che la giusta aspirazione a far finalmente approvare le norme anti-odio, sembra prevalere il desiderio di una bandiera da sventolare nei prossimi mesi, in vista di amministrative e politiche. E infatti il Nazareno annuncia che il segretario Enrico Letta e il sindaco di Milano Giuseppe Sala faranno un «confronto sul ddl Zan» il 14 maggio, che sarà seguito da altri analoghi appuntamenti in campagna elettorale.

Intanto Giorgia Meloni annuncia che la commissione Giustizia ha «adottato come testo base la proposta di FdI per rendere l'utero in affitto un reato universale. Mentre il «caso Pillon» sta ancora bloccando l'iter della legge sul fine vita in Senato: la Lega vuole come relatore l'ultrà cattolico. La controproposta del centrosinistra di dare l'incarico ai due presidenti delle commissioni Salute e Giustizia è stata respinta. Ora si tratta sull'ipotesi di nominare 4 relatori (Pillon più un Pd, un M5s e un Fi). E l'azzurra Gabriella Giammanco sollecita: «Basta rinvii, la legge va approvata.

E il relatore sia neutrale e laico».

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