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Totti e il gioco d'azzardo. L'amico fa catenaccio: "I soldi? Solo un prestito"

Le carte dell'antiriciclaggio e il racconto di un poliziotto: "Mi ha aiutato in un periodo difficile"

Totti e il gioco d'azzardo. L'amico fa catenaccio: "I soldi? Solo un prestito"

Una fortuna sfacciata e una passione sfrenata per il gioco. «Francesco vince a tutto, a Natale straccia i parenti pure a tresette». I milioni di euro girati su decine di conti e che hanno allertato il pool antiriciclaggio di Bankitalia? A spiegare l'affaire ci pensa l'amico fraterno di Totti, quel D.M. agente di polizia che appare sulle carte che gli 007 della Banca d'Italia hanno trasmesso alla Guardia di Finanza per indagare su «attività sospette» e che, assieme a sua moglie, avrebbe dato risposte evasive agli esperti finanziari.

«Gli 80mila euro? Un prestito», racconta a La Verità il dipendente del ministero degli Interni. «Si, non lo nascondo e non mi vergogno a dirlo: gli abbiamo chiesto 160mila euro con la promessa di restituirli a rate». Denaro che, a detta dell'amico, sarebbe rimasto sui conti personali di marito e moglie. «Non abbiamo speso un solo centesimo». Ma allora perché farli transitare solo poche ore sul conto che la suocera, un'anziana di Anzio, ha assieme alla figlia, dipendente di una società già legata al Coni?

«Mia suocera ha 85 anni - spiega ancora D.M. -. Li ho fatti versare a lei perché a me aveva fatto già un bonifico. Poi li ho fatti togliere da lì perché la madre di mia moglie ha anche altri parenti. E se me more diventano tutti eredi. Io campo coi soldi dei miei suoceri che stanno in casa con noi. Con quei tremila euro faccio la spesa, ci pago le bollette. Per questo dico che i soldi di Totti stanno ancora tutti là».

E le scommesse? «Anche quelle le pago coi soldi dei miei suoceri. Quando prendo le loro pensioni mi gioco 300, 500 euro per prenderne tre, quattromila. La passione ce l'ho anch'io, ma sono scommesse regolari. Francesco quando va a Monte Carlo manco li guarda seimila euro. Detto fra noi, spero tanto che i soldi che mi ha dato non me li chieda indietro». Il Pupone, del resto, è conosciuto per la sua generosità. A Porta Metronia, il quartiere romano dov'è nato e cresciuto, lo ricordano in tanti per questa.

«Ha sempre aiutato gli amici in difficoltà. Senza farsi pubblicità. Purtroppo per lui, i suoi vecchi amici so' scannati, senza un soldo. Tutta gente umile e lui è molto generoso». Un'ambulanza veterinaria, l'unica in circolazione, donata a un canile comunale dal numero 10 della As Roma, tanto per dirne una, assieme a Ilary. Centomila euro donati per le cure necessarie a una bambina, per raccontarne un'altra. «Francesco, in questi anni, sarà andato sotto di almeno tre milioni di euro. Tutti soldi che non ha mai chiesto indietro. C'ha la passione per il gioco, mbè? Se si gioca qualche cosetta, saranno pure affari suoi, no?».

Al setaccio i conti correnti del poliziotto e della moglie, alimentati «da bonifici domestici provenienti da società operanti nel settore delle scommesse online». Quindici movimenti per un totale di 87mila euro, più assegni per 445mila euro. Tanti soldi, troppi, per due impiegati ministeriali. «A Monte Carlo ci siamo stati, parecchie volte - chiarisce D.M. -. Ci sarò andato dieci volte, ma lui so' da 24 anni che va là. Se vai a Monte Carlo è pieno di giocatori. Ce va mezza Roma».

Al tavolo verde di Monte Carlo Totti lo conoscono bene, come a Las Vegas dove l'ex campione di calcio sbanca. Nel Principato l'ultima volta è stato visto, e fotografato, durante le feste di Natale assieme a Noemi Bocchi. E proprio nel territorio monegasco puntano le indagini delle Fiamme Gialle e dell'Unità di Informazione Finanziaria, la Uif, su bonifici e assegni per un totale di un milione e 300mila euro intestati alla «Société financière et d'encaissement».

Ai segugi di Bankitalia, intervenuti in seguito agli «alert», non convince la causale: «Finanziare le giornate che il noto personaggio ama trascorrere nella casa da gioco del Principato».

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