Traguardo in primavera. E si apre la partita su come applicare la legge

Un fatto storico e inatteso: nel passato tutti i tentativi si erano arenati fra proteste, appelli, avvisi di garanzia. Oggi il clima è cambiato

Traguardo in primavera. E si apre la partita su come applicare la legge
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Avanti, con l'aiuto del canguro, verso l'approvazione. Le opposizioni protestano ma la riforma della giustizia si avvicina al traguardo della seconda lettura. Solo un anno fa lo scetticismo regnava sovrano e i più pensavano che i sogni del ministro Carlo Nordio sarebbero rimasti sulla carta. Non è così e la settimana prossima Montecitorio dovrebbe licenziare il provvedimento che separa le carriere, istituisce due Csm e crea un'Alta corte sul versante disciplinare. Ora si tratta di capire come si andrà oltre, in terza e quarta lettura. L'ipotesi più plausibile è che il disegno di legge costituzionale venga riesaminato dalla Camera in autunno, poi arriverà la Finanziaria che ogni anno paralizza i lavori del Parlamento fino a Natale. Se si dà retta al calendario, allora il giro finale al Senato si svolgerà nei primi mesi dell'anno prossimo. A quel punto inizierà la partita del referendum, perché la maggioranza dei due terzi è irraggiungibile. Quando gli italiani saranno chiamati alle urne? La risposta più semplice è in primavera. Insomma, fra un anno circa la giustizia italiana sarà pronta per la grande virata.

Un fatto storico e inatteso: nel passato tutti i tentativi si erano arenati fra proteste, appelli, avvisi di garanzia. Oggi il clima è cambiato. Ma resta il diaframma sottile delle norme ordinarie che dovranno dare spessore al ddl. I due Csm con la ridistribuzione del personale, il sorteggio, i criteri di accesso a una magistratura sdoppiata, le modalità di funzionamento dell'Alta corte. Basteranno pochi mesi, ormai in coda alla legislatura, per definire tutta questa materia incandescente? Bisogna anche tenere presente che Giorgia Meloni e Carlo Nordio si sono spesi mostrando un atteggiamento di disponibilità: il testo costituzionale è blindato, quando arriverà il momento delle norme ordinarie la musica cambierà. Insomma, il governo e la maggioranza si siederanno al tavolo con le opposizioni e la magistratura per raccogliere suggerimenti e critiche. Si viaggerà ad un'altra velocità di crociera. Più blanda. Con scadenze importanti all'orizzonte. La prima: il rinnovo del Csm, in teoria dei due Csm, a inizio 2027. Ci potrebbe anche essere una breve proroga, ma oltre è difficile andare. Dunque, si può ragionevolmente pensare che, portato a casa il punto più importante, si proceda poi con calma, nella prossima legislatura, per dare ordine a materie complesse.

E provare a superare la frattura aperta ristabilendo, almeno entro certi limiti, un minimo di armonia nel rapporto fra i poteri dello Stato. Insomma, un percorso di pacificazione dopo la sfida al partito dei giudici. E tempi fatalmente dilatati.

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