Politica

A tre giorni dalle urne hacker russi e Al Qaida preoccupano Obama

Casa Bianca «vigile» contro ogni minaccia Intanto Clinton va sotto i 270 grandi elettori

I l rush finale per l'elezione del 45° presidente americano è all'insegna della paura: paura di un attacco hacker dalla Russia l'8 novembre, ma anche per la minaccia di attentati terroristici da parte di Al Qaida alla vigilia del voto. Il tutto mentre si conferma il testa a testa tra i due candidati, con Hillary Clinton che per la prima volta scende sotto la soglia dei 270 grandi elettori, necessari per conquistare la Casa Bianca, nella proiezione quotidiana della Cnn.

Il governo americano, intanto, lancia l'allarme su un'incursione dei pirati informatici al servizio del Cremlino (o di altri Paesi) in occasione dell'election day, con l'obiettivo di creare il caos. Secondo quanto riporta Nbc News, citando alti funzionari dell'amministrazione Obama, per contrastare questo pericolo è stato messo in piedi uno sforzo senza precedenti coordinato dalla stessa Casa Bianca e dal Dipartimento per la sicurezza nazionale, con il sostegno del Pentagono e delle principali agenzie di intelligence, come Cia e Nsa. A Washington ci si sta preparando allo scenario peggiore, ossia ad un massiccio cyber-attacco che mandi totalmente o parzialmente in tilt la rete elettrica o internet del Paese. Ma l'impegno è volto anche a contrastare azioni di manipolazione e disinformazione attraverso canali social come Twitter e Facebook. Ad esempio, per scongiurare il timore della pubblicazione di documenti falsi che coinvolgano uno dei candidati in esplosivi scandali, senza che i media possano controllare ed accertare la verità in tempo. «Dobbiamo essere preparati su tutti i fronti - ha sottolineato una fonte - ogni irregolarità potrebbe provocare un caos tremendo».

Se una possibile alterazione diretta è considerata molto difficile, data la natura decentralizzata del sistema elettorale americano e l'ampia supervisione su diversi livelli, il timore riguarda azioni che possano causare confusione o false percezioni, come una eventuale manomissione dei dati sulla registrazione degli elettori.

E non è solo la paura di un possibile attacco da parte di hacker russi per l'election day a turbare i funzionari dell'intelligence americana: secondo quanto riportato da Cbs News, infatti, gli 007 statunitensi hanno lanciato anche un'allerta terrorismo per lunedì 7 novembre, il giorno prima del voto. Il timore è che Al Qaida possa pianificare attacchi in tre Stati americani: New York, Texas e Virginia. Gli esperti stanno ancora valutando la credibilità di tale minaccia, ma l'allerta è già ai massimi livelli, e le autorità stanno prendendo la questione molto seriamente. Anche il presidente americano Barack Obama è «vigile», come ha affermato il portavoce della Casa Bianca, Josh Earnest. Lo staff della sicurezza nazionale «sta prendendo le misure necessarie» - ha precisato - ed è «consapevole del tipo di rischi che gli Usa si trovano ad affrontare in eventi particolari».

Il timore è rivolto in modo particolare a New York, dove domenica si corre la tradizionale maratona, alla quale partecipano oltre 50mila corridori provenienti da tutto il mondo. «Siamo consapevoli delle informazioni, stiamo lavorando con l'Fbi e l'antiterrorismo», afferma il Dipartimento di polizia della Grande Mela. E pur se la minaccia non è specifica, l'autorità che gestisce aeroporti, tunnel e ponti intorno a New York, sta mantenendo alti i livelli dei pattugliamenti. Tra le misure di sicurezza a cui si sta lavorando c'è anche un maggior controllo dei seggi elettorali nei tre Stati, e tutte le forze dell'ordine locali sono allertate che le urne possono diventare un obiettivo invitante per lupi solitari e persone motivate da forme di estremismo violento.

Il governatore del Texas Greg Abbott, da parte sua, ha assicurato che il suo ufficio sta monitorando la situazione: «La vita quotidiana deve proseguire come al solito - ha detto - ma bisogna che i cittadini rimangano vigili nei prossimi giorni e segnalino eventuali attività sospette».

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