Certo che la movida cagliaritana sarebbe stata meglio. Per non parlare della più chic Porto Cervo. Ma dar vita a una vera e propria rivolta perché il resort a loro assegnato è troppo isolato ha fatto strabuzzare gli occhi a molti. Sardi e non. Sono quasi cinquanta gli immigrati, provenienti principalmente da Nigeria e Mali, raccattati dai nostri militari ligi all'operazione Mare Nostrum: cibo, acqua, visite e cure e poi via con lo smistamento. Chi a Roma, chi a Napoli, chi, appunto, in Sardegna. Per centoventi stranieri, volo charter Napoli-Cagliari e ulteriore trasferimento. Di questi, 47 sono stati portati in pullman, lunedì notte, a Sadali, micro Comune tra le province di Cagliari e Nuoro, lontano dai grossi centri abitati. Destinazione Hotel Janas Village, albergo a 3 stelle con tanto di piscina che vanta 28 recensioni su Tripadvisor : 11 «eccellente», 11 «molto buono», 4 «nella media», 1 «scarso» e soltanto 1 «pessimo». A filmare l'arrivo notturno del torpedone, il deputato sardo di Unidos, Mauro Pili. Appena varcato l'enorme cancello in ferro battuto, però, gli immigrati hanno arricciato il naso: «Qui?! Non se ne parla, riportateci sul continente. Vogliamo andare a Roma. O a Cagliari. Qui non c'è vita e non ci vogliamo stare».
Inizialmente si sono barricati sul pullman, rifiutandosi di scendere. Poi, convinti ad abbandonare il bus, hanno costruito un rudimentale recinto con i cassonetti dell'immondizia e appiccato un falò per riscaldarsi durante la notte. Lunga la trattativa che ha pure visto momenti di tensione quando uno di loro ha minacciato di tagliarsi con un coccio di bottiglia: «Almeno così vado in ospedale». Agli africani star lì proprio non garba. Per tutta la giornata è andata avanti la diatriba con gli immigrati che hanno fatto tam tam con i colleghi accolti nelle altre province dell'isola: «Forza, protestate con noi».
L'alloggio sarà anche isolato ma è più che dignitoso e soprattutto caro. Per le tasche del contribuente italiano, of course . L'ultimo bando della Prefettura di Cagliari parla chiaro: ogni immigrato ha diritto a vitto, alloggio, biancheria e abbigliamento adeguato alla stagione, prodotti per l'igiene personale, 30 euro al giorno, più il pocket money (un'ulteriore manciata di euro per le sigarette), tessera telefonica da 15 euro. Qualcosa però non quadra: chi ha deciso che i 47 fossero alloggiati lì? Il sindaco di Sadali, la deputata del Pd Romina Mura, inizialmente è caduta dalle nuvole: «Non ne so nulla». Poi ha preso le difese degli africani, dichiarando che alcuni di loro hanno addirittura il permesso di soggiorno: «Ho chiesto al prefetto come mai questi migranti siano arrivati a Sadali contro la loro volontà. Sono persone libere che non possono essere trattenute in un posto in cui non vogliono stare».
Il leghista Salvini ha twittato indignato: «Tornate al vostro paese insieme a chi vi ha fatto arrivare». Il sardo Pili, invece, ha tirato in ballo Alfano e preannunciato un'interrogazione: «È una vergogna. Deve assumersene la responsabilità e dire cos'è successo».
Più duri quelli di Fratelli d'Italia, Paolo Truzzu e Salvatore Sasso Deidda che al Giornale denunciano: «In primavera, a Cabras, una signora è stata sfrattata: non riusciva a pagare l'affitto perché in gravi difficoltà economiche, vista la crisi. Il Comune ha detto che per lei aveva fatto già molto e la donna ha perso la casa. Peccato che nel Bed&Breakfast accanto lo stesso Comune ospitava, a spese della collettività, trenta immigrati».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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