«Che bello! Arriva pure il presidente, non lo sapevo, adesso aspetto qui, voglio vederlo». Mancano pochi minuti alle 17 di sabato 12 marzo e Maria, casalinga romana, ha da poco votato al gazebo di Via Conca d'Oro, allestito presso il mercatino locale. Si è accalcata una folla di un centinaio di persone, il traffico è impazzito. Renato Brunetta lo sta aspettando già da più di mezz'ora. Il capogruppo alla Camera ha visitato una decina di gazebo e fornito i dati sull'affluenza in tempo reale. «Alle 18 stimiamo 26mila votanti, domani (oggi, ndr) circa la metà», commenta pronosticando un buon successo.Poco distante ci sono dei cosplayer vestiti da personaggi di Via col vento, ma si tratta di uno spettacolo di danza che ogni fine settimana si svolge in questo parco collocato in una zona semiperiferica della Capitale. Gente che lavora o ha lavorato tutta una vita e si aspetterebbe qualcosa di meglio del degrado che avvolge Roma in ogni angolo. Gente che spera in Guido Bertolaso perché «non è un politico di professione». In molti gazebo hanno segnalato che persino elettori non di centrodestra l'hanno votato per fiducia.Berlusconi giunge a Conca d'Oro poco dopo le 17, accompagnato da Maurizio Gasparri, Antonio Tajani, Deborah Bergamini e Maria Rosaria Rossi. «Forza, presidente! Forza, Italia!», gli gridano. A osservarlo anche Ernesto, pensionato, 32 anni a Torino come dirigente nell'indotto Fiat. «Qualche tempo fa sono stato all'Ospedale Pertini perché avvertivo un dolore al petto, mi hanno detto che era lo stress. Poi, sono andato al Policlinico e, invece, mi erano partite due coronarie. Uno che dovrebbe fare? Denunciarli?», si lamenta. Anche lui sa che questo è l'ultimo treno del centrodestra.Lo si capisce dalle persone che gli gridano: «Vinciamo da soli, presidente!». Il Cav si volta e sorride. Un cronista gli domanda se Forza Italia ce la farà nonostante l'ostruzionismo di Salvini. «Cosa c'entra Salvini con Roma? Bertolaso da solo deve vincere altrimenti andiamo a fare altre cose», gli risponde Berlusconi. Ieri mattina al gazebo di Largo Goldoni era stato ancora più duro. «Andiamo da soli, Silvio! Dobbiamo mollare tutti, so' tutti papponi, a cominciare da Salvini», gli ha urlato un fan. «Non hai tutti i torti», ha chiosato il leader azzurro. In fondo, come ha ripetuto più volte nel corso della giornata, queste consultazioni le hanno volute la Lega e Fratelli d'Italia, ma l'organizzazione è tutta sulle spalle di Berlusconi.Ma non tutto il male viene per nuocere. A guardare la tv, ci si aspetterebbe un clima mesto, da «rompete le righe». E invece no: il popolo del centrodestra, il popolo azzurro esiste ancora e si fa sentire. «Bertolaso ha esperienza e potrebbe intervenire sul forte degrado di questa città», commenta Roberto a Piazza del Pantheon, ma «rischiamo di perdere le elezioni per queste divisioni». Maurizio Gasparri ne è perfettamente consapevole. «Bisogna parlare dei problemi della città, non delle paturnie dei politici. La gente non ne può più del mi si nota di più se mi candido o non mi candido?». Le troupe televisive cercano di aggiungere un po' di pepe chiedendo ai simpatizzanti se non temano qualche taroccamento. «Quelle del Pd non è che siano state molto meglio», risponde lesto Salvatore.I romani che non si riconoscono nel Pd o nei grillini hanno voglia di farsi sentire.
«Al Piazza Verbano hanno votato 370 persone, è un ottimo risultato e molti elettori sono andati anche a Piazzale Flaminio», ci racconta Patrizio Di Tursi, tenente colonnello dell'Esercito e consigliere del II Municipio della Capitale, aggiungendo che «il presidente mi ha chiesto come fosse stata l'affluenza ai Parioli (il quartiere della grande borghesia romana, ndr) e gli ho detto che è stata buona». Roma ha risposto. Il centrodestra c'è.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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