Forse, se Pasquale Tridico avesse assunto prima una portavoce esperta come Daniela Bracco, lei gli avrebbe sconsigliato di allargare lo staff proprio in questi giorni. E invece è inciampato nell'ennesima mossa goffa della sua pur breve carriera da presidente dell'Inps.
Non si è ancora spento il frastuono seguito alla rivelazione che con un decreto interministeriale il governo aveva più che raddoppiato lo stipendio all'economista spalleggiato da Luigi Di Maio e già arriva la notizia di una nuova spesa. Anche stavolta, il tempismo è perfettamente sbagliato: Daniela Bracco percepirà dall'ente che gestisce le pensioni degli italiani uno stipendio adeguato: 80mila euro. Sicuramente un supporto indispensabile per correre al salvataggio della figura di Tridico, il professore universitario capace di infilare una figuraccia dietro l'altra. Come quando, in piena emergenza virus, il sito dell'Inps mise in piazza i dati degli utenti che chiedevano il sussidio e inventò la poco fantasiosa scusa di un attacco hacker, venendo sbugiardato anche dagli hacker medesimi oltre che dal Garante della privacy. O come quando diffuse dati «ammaestrati» per provare l'abolizione della povertà.
Ma la tempesta perfetta da cui Tridico non riesce a uscire è il pasticcio sulla cassa integrazione. Nessuno contesta che per un presidente dell'Inps fosse giusto aumentare lo stipendio da 62mila euro, una cifra inferiore a quella che percepirà la sua portavoce, fino a 150mila euro. Ma ha colpito il fatto che l'aumento sia stato deciso proprio mentre mezza Italia era costretta a tirare la cinghia perché la cassa integrazione non arrivava ed è diventato operativo in estate, quando Tridico mentiva agli italiani dicendo che gli assegni erano stati pagati tutti e invece un milione di persone erano scoperte. E il professore fa il bis: è di queste ore la notizia che gli assegni ancora in ritardo non sono 30mila come dice lui ma oltre 400mila.
La nomina intempestiva della portavoce gli procura nuovi attacchi, a partire da Matteo Salvini: «Tridico si dimetta». Ma il ministro dell'Economia Gualtieri lo difende: «Il suo stipendio è adeguato, le polemiche sono inutili».
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